Prosegue la navigazione per la raccolta di dati sull
SIENA. I ricercatori dell’Università di Siena sono al lavoro sulla barca “Mediterranea” per quantificare la presenza di microplastiche e plastiche, e verificarne gli effetti nocivi sulla salute della fauna marina e sulla qualità del pescato.
I “PlasticBusters”, che stanno navigando nel mare pugliese, stanno facendo campionamenti di acque per raccogliere dati scientifici. Come ha spiegato la professoressa Maria Cristina Fossi, del dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente dell’Università senese, coordinatore del progetto, “obiettivo è valutare gli effetti della contaminazione sui pesci e su altri organismi marini, comprendendone a fondo le conseguenze per l’equilibrio ecologico e le possibili ripercussioni sulle specie commestibili, e quindi sull’uomo”.
Il progetto dei “PlasticBusters” fa parte di Med Solutions, la rete di ricerca per la sostenibilità nel Mediterraneo, patrocinata dall’Onu.
I dati raccolti potranno dare il via a un piano di azione multidisciplinare condiviso dai Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, per individuare e applicare azioni di mitigazione e di sensibilizzazione. La navigazione dei ricercatori senesi proseguirà fino ad Otranto, grazie alla collaborazione con la spedizione culturale e scientifica “Progetto Mediterranea”.
I “PlasticBusters”, che stanno navigando nel mare pugliese, stanno facendo campionamenti di acque per raccogliere dati scientifici. Come ha spiegato la professoressa Maria Cristina Fossi, del dipartimento di Scienze fisiche, della terra e dell’ambiente dell’Università senese, coordinatore del progetto, “obiettivo è valutare gli effetti della contaminazione sui pesci e su altri organismi marini, comprendendone a fondo le conseguenze per l’equilibrio ecologico e le possibili ripercussioni sulle specie commestibili, e quindi sull’uomo”.
Il progetto dei “PlasticBusters” fa parte di Med Solutions, la rete di ricerca per la sostenibilità nel Mediterraneo, patrocinata dall’Onu.
I dati raccolti potranno dare il via a un piano di azione multidisciplinare condiviso dai Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, per individuare e applicare azioni di mitigazione e di sensibilizzazione. La navigazione dei ricercatori senesi proseguirà fino ad Otranto, grazie alla collaborazione con la spedizione culturale e scientifica “Progetto Mediterranea”.
In foto: un momento del lavoro dei ricercatori a bordo di “Mediterranea”.