Una serata nel nome di Siena Cec 2019

SIENA. Nell’anno del suo 45ennale, il Rotaract Club di Siena incontra le istituzioni e il loro primo rappresentante. Il sindaco Bruno Valentini ha trascorso una serata con i ragazzi del Rotaract Club, venerdì scorso (24 gennaio). Il tema della conviviale, “Siena, capitale europea della Cultura 2019 ed intrecci con l’universita’.” è stato unicamente il punto di partenza per una serata che ha toccato moltissimi argomenti, del passato, del presente e del futuro della nostra città. Gli spunti e le riflessioni sono state tante e sono arrivate da entrambi le parti, dal Sindaco e dai ragazzi del Rotaract, in un coacervo di soci, aspiranti e amici, che hanno partecipato con entusiasmo a una conviviale che si è rivelata un importante momento interattivo e di arricchimento su ciò che è e che potrebbe diventare Siena.
Valentini ha cominciato subito con il tema caldo della serata, che poi si è rivelato il trampolino di lancio per una discussione più approfondita, su Siena Capitale Europea della Cultura 2019, mettendo in luce l’importanza del fatto che sarà più importante il percorso da fare (insieme) piuttosto che la meta: impegnando ogni risorsa, dal contributo intellettuale allo sforzo comunale, a tutta una serie di idee che rendano le bellezze storiche della città maggiormente fruibili da parte di un turismo che non è più quello di un tempo, ma che è un turismo 2.0, profondamente immerso in una matrice multimediale e informatica. Molteplici sono stati i collegamenti e i riferimenti tra Siena e l’Italia, Paese che ora più che mai deve concentrare le proprie energie nel tornare ad essere un piccolo mondo in cui vale la pena investire (e, a tal proposito, Valentini ha ricordato che ovunque nel mondo ci sono persone che vogliono vestire, mangiare e persino vivere italiano. Sì, l’italian way of life esiste, ma ne va ristrutturato e modernizzato il concetto).
L’impegno che si prende Siena per sollevare la propria bellezza e il proprio oro interiore al pantheon dei posti più belli sulla terra (quasi che ce ne fosse bisogno!), fa da apripista a uno scambio di vedute e di opinioni tra i ragazzi ospiti della cena e il sindaco, mentre una portata si succede all’altra, realizzando la vera conviviale, quel simposio in cui il piacere di confrontarsi su temi importanti e mai frivoli si intreccia intimamente con i sapori della nostra terra. Si parla dell’Ospedale, dei costi di un’eventuale ristrutturazione e delle prospettive di un futuro, ancora ipotetico ampliamento, si toccano temi sull’Università e sulla ricchezza di pensiero e di risorse che questa può offrire a studenti che vengono da ogni parte del globo. Emblematico l’esempio degli studenti della medio-alta borghesia cinese che raggiungono Siena per frequentare con uno zelo incredibile i corsi di musica. Ma nemmeno è possibile tralasciare lo straordinario gruppo di studenti fuori sede che rendono la nostra Università un vero e proprio piccolo mondo, e incontro alle cui esigenze dovrebbe impegnarsi ad andare non solo questa Università ma anche la città stessa. Non finisce qua la serata: le domande continuano, punti di vista anche differenti ma ugualmente animati dall’amore per la nostra Siena si susseguono. Dalle offerte museali della città ad aneddoti leggendari senesi, fino a ritornare sulla pista che ha dato il via alla conviviale con il sindaco: l’augurio, che deve essere forte dell’impegno, che Siena ritrovi le forze per tornare ad essere, per confermarsi essere, uno dei luoghi di maggiore bellezza al mondo.
Valentini ha cominciato subito con il tema caldo della serata, che poi si è rivelato il trampolino di lancio per una discussione più approfondita, su Siena Capitale Europea della Cultura 2019, mettendo in luce l’importanza del fatto che sarà più importante il percorso da fare (insieme) piuttosto che la meta: impegnando ogni risorsa, dal contributo intellettuale allo sforzo comunale, a tutta una serie di idee che rendano le bellezze storiche della città maggiormente fruibili da parte di un turismo che non è più quello di un tempo, ma che è un turismo 2.0, profondamente immerso in una matrice multimediale e informatica. Molteplici sono stati i collegamenti e i riferimenti tra Siena e l’Italia, Paese che ora più che mai deve concentrare le proprie energie nel tornare ad essere un piccolo mondo in cui vale la pena investire (e, a tal proposito, Valentini ha ricordato che ovunque nel mondo ci sono persone che vogliono vestire, mangiare e persino vivere italiano. Sì, l’italian way of life esiste, ma ne va ristrutturato e modernizzato il concetto).
L’impegno che si prende Siena per sollevare la propria bellezza e il proprio oro interiore al pantheon dei posti più belli sulla terra (quasi che ce ne fosse bisogno!), fa da apripista a uno scambio di vedute e di opinioni tra i ragazzi ospiti della cena e il sindaco, mentre una portata si succede all’altra, realizzando la vera conviviale, quel simposio in cui il piacere di confrontarsi su temi importanti e mai frivoli si intreccia intimamente con i sapori della nostra terra. Si parla dell’Ospedale, dei costi di un’eventuale ristrutturazione e delle prospettive di un futuro, ancora ipotetico ampliamento, si toccano temi sull’Università e sulla ricchezza di pensiero e di risorse che questa può offrire a studenti che vengono da ogni parte del globo. Emblematico l’esempio degli studenti della medio-alta borghesia cinese che raggiungono Siena per frequentare con uno zelo incredibile i corsi di musica. Ma nemmeno è possibile tralasciare lo straordinario gruppo di studenti fuori sede che rendono la nostra Università un vero e proprio piccolo mondo, e incontro alle cui esigenze dovrebbe impegnarsi ad andare non solo questa Università ma anche la città stessa. Non finisce qua la serata: le domande continuano, punti di vista anche differenti ma ugualmente animati dall’amore per la nostra Siena si susseguono. Dalle offerte museali della città ad aneddoti leggendari senesi, fino a ritornare sulla pista che ha dato il via alla conviviale con il sindaco: l’augurio, che deve essere forte dell’impegno, che Siena ritrovi le forze per tornare ad essere, per confermarsi essere, uno dei luoghi di maggiore bellezza al mondo.