Oltre 700 libri arriveranno nell'isola nei giorni di Natale: piccole strenne per tutte le età
SIENA. Oltre settecento libri: ecco la strenna natalizia che dalle terre di Siena raggiungerà Lampedusa nei prossimi giorni dopo un lungo lavoro volontario di raccolta e selezione da parte dei senesi.
All’indomani dell’appello del sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusi Nicolini, tutta Italia si era mossa per la cosiddetta raccolta “Un libro per Lampedusa”.
Siena e la sua provincia non sono state da meno ma hanno voluto dare un’impronta particolare seguendo con molta attenzione la vicenda.
“Sono estremamente soddisfatto della grande adesione che è arrivata dal territorio senese”. Così l’imprenditore Franco Dominici, presidente della Business Community per la Toscana (associazione che riunisce imprese, professionisti e i tre Atenei toscani di Siena, Firenze e Pisa) rivolge un plauso alla comunità senese che ha risposto fin da subito con entusiasmo all’iniziativa “Un libro per Lampedusa”, finalizzata alla creazione di una biblioteca nell’isola che è l’ultimo lembo d’Europa ma ha di certo il primato in senso umanitario e di accoglienza e che vuole, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, dare agli abitanti la possibilità di fruire di un luogo di cultura e lettura, che ad oggi manca. “Ci siamo presi particolarmente cura dell’iniziativa – ha aggiunto Dominici – tanto da voler appurare realmente la necessità della comunità lampedusana. Un nostro rappresentante ha incontrato, al municipio di Lampedusa, il sindaco e l’assessore, cercando di capire quali fossero le necessità maggiori. E’ stato fatto presente che le preferenze erano per le pubblicazioni per bambini, ricche di immagini e comprensibili anche ai piccoli che non capiscono l’italiano. Così, sulla scia anche del forte entusiasmo del fondatore della Business Community, l’imprenditore senese Luigi Borri, ci siamo resi disponibili alla raccolta e a fornire le librerie per arredare una biblioteca”.
“Un risultato importante, segno della grande sensibilità dei cittadini di ogni angolo della provincia senese – ha aggiunto Luigi Borri, che avendo già a cuore l’isola ha preso al balzo l’occasione accogliendo l’appello rilanciato anche dalla stampa locale – un segnale che fa capire quanto, oltre a tutto, oltre ai momenti difficili e di crisi, i senesi mettano avanti il cuore senza mai esitare. Non è affatto scontato e di certo non è un comportamento che si trova facilmente in quelli che dovrebbero essere in prima linea sempre”.
Un lavoro di volontariato che ha coinvolto tutto il territorio senese: gli imprenditori della Business Community per la Toscana, il Centro Sperimentale del Mobile di Poggibonsi, l’agenzia di comunicazione AdmItalia, la Biblioteca comunale degli Intronati, Legatumori, la Fondazione Monte dei Paschi, la biblioteca dell’Università per Stranieri, la biblioteca della facoltà di Lettere e Filosofia che ha sede ad Arezzo, il Consorzio della comunicazione MediaVillage che raccoglie tante realtà senesi, giornalisti e tantissimi cittadini privati, dal nord al sud della provincia, che hanno acquistato libri e li hanno portati nei punti di raccolta.
Soddisfazione la esprimono anche il presidente della Biblioteca comunale degli Intronati, Roberto Barzanti e il direttore Luciano Borghi che sono stati disponibili anche per la selezione del materiale da inviare: “Abbiamo aderito con entusiasmo all’iniziativa e fatto molta attenzione ai libri, per evitare che si trattasse di un modo per svuotare cantine” ha detto Barzanti.
E infatti il lavoro della Biblioteca è stato fondamentale per verificare la qualità dei volumi donati. “Ci sono molte opere di narrativa, è presente poi un nucleo significativo di libri per bambini e ragazzi, opere di storia e cultura senese, testi per l’insegnamento della lingua italiana agli stranieri e testi di grammatica della lingua italiana, varia saggistica” – ha aggiunto Borghi, già attento agli sviluppi per il progetto Ibby Italia che dovrebbe portare a Lampedusa una biblioteca per ragazzi.
Un territorio intero si è mobilitato e lo farà ancora, per far sentire la propria vicinaza a una terra che, dopo il clamore dei mesi scorsi, sembra di nuovo lasciata a se stessa. Solo pochi giorni fa il parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi, aveva lanciato un appello e segnalato quante famiglie siriane con minori stiano arrivando sulle coste italiane.
Il territorio senese ha risposto con il cuore e continuerà a farlo.