Verso l'archiviazione l'inchiesta sulla morte di Rossi
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SIENA. E all’improvviso, dopo che da giorni giravano con insistenza tra gli addetti ai lavori, ecco apparire sui media le email di David Rossi ai vertici della banca Monte dei Paschi. Inequivocabili, pressanti, disperate. Compaiono su qualche telefonino e fanno il giro della città. Qualcuno dice che il contenuto delle email o degli sms girava sin dal mattino successivo alla morte di Rossi. Da brividi quel “Stasera mi suicido sul serio. Aiutatemi!!!”, inviato all’ad Fabrizio Viola in viaggio a Dubai. O un altro messaggio angosciato che dice: “Ti posso mandare una mail su quel tema di stamani? È urgente. Domani potrebbe essere troppo tardi”. Si riferisce sempre a Viola, che pare abbia risposto: “La cosa è delicata. Non so e non voglio sapere cosa succederá domani. Lasciami riflettere”.
I magistrati, che stavano svolgendo l’inchiesta sulla morte del capo della comunicazione di Mps, avevano lasciato intendere già nei giorni successivi alla morte di Rossi che vi erano mail interessanti, che avrebbero permesso di ricostruire il movente del gesto estremo. Viola era stato sentito in Procura, l’8 marzo, ma in quell’occasione nullla era trapelato. Né aveva parlato dell’argomento il presdente Profumo che era stato sentito il giorno precedente.
La Procura di Siena stava cercando di capire se vi fossero collegamenti con l’inchiesta aperta sull’ipotesi di insider trading per fuga di notizie relative all’azione di responsabilità decisa giovedì 28 febbraio dal CdA, per la quale la banca avea presentato un esposto. Ma Rossi non conosceva i dettagli dell’odg nè il fatto che l’assemblea aveva deciso di chiedere un risarcimento milionario a Mussari, Vigni, Nomura e Deutsche Bank.
il materiale sequestrato nell’ufficio del manager, i telefoni ed i computer sono stati restituiti alla famiglia ed i magistrati stanno cercando di chiudere questa inchiesta a breve, forse entro la metà di luglio, con l’archiviazione.
Per concentrarsi, poi, sull’affaire-Antonveneta e l’acquisizione miliardaria da parte di Mps. Con il rientro di Nastasi da Madrid, dove ha sentito il presidente di Santander Botin, gli ultimi tasselli dovrebbero (forse) andare a posto ed anche questa inchiesta potrebbe essere chiusa prima della pausa estiva.
(Foto di Augusto Mattioli)
I magistrati, che stavano svolgendo l’inchiesta sulla morte del capo della comunicazione di Mps, avevano lasciato intendere già nei giorni successivi alla morte di Rossi che vi erano mail interessanti, che avrebbero permesso di ricostruire il movente del gesto estremo. Viola era stato sentito in Procura, l’8 marzo, ma in quell’occasione nullla era trapelato. Né aveva parlato dell’argomento il presdente Profumo che era stato sentito il giorno precedente.
La Procura di Siena stava cercando di capire se vi fossero collegamenti con l’inchiesta aperta sull’ipotesi di insider trading per fuga di notizie relative all’azione di responsabilità decisa giovedì 28 febbraio dal CdA, per la quale la banca avea presentato un esposto. Ma Rossi non conosceva i dettagli dell’odg nè il fatto che l’assemblea aveva deciso di chiedere un risarcimento milionario a Mussari, Vigni, Nomura e Deutsche Bank.
il materiale sequestrato nell’ufficio del manager, i telefoni ed i computer sono stati restituiti alla famiglia ed i magistrati stanno cercando di chiudere questa inchiesta a breve, forse entro la metà di luglio, con l’archiviazione.
Per concentrarsi, poi, sull’affaire-Antonveneta e l’acquisizione miliardaria da parte di Mps. Con il rientro di Nastasi da Madrid, dove ha sentito il presidente di Santander Botin, gli ultimi tasselli dovrebbero (forse) andare a posto ed anche questa inchiesta potrebbe essere chiusa prima della pausa estiva.
(Foto di Augusto Mattioli)