Levata di scudi contro gli effetti della legge europea
SIENA. “Tutela del patrimonio culturale italiano, valore e ruolo delle professioni turistiche”: era questo il tema del convegno organizzato lunedì scorso Pisa dalla Federagit-Confesercenti, che ha fatto seguito alle mobilitazioni di due settimane fa (a Pompei e Firenze) indette per porre l’accento sulla necessità di rivedere la normativa che disciplina l’attività delle guide turistiche in Italia. In particolare, sono stati sottolineati i danni dell’approvazione dell’art.3 della Legge 97/1913.
Al convegno era presente anche Luise Hoffmann, in rappresentanza delle guide senesi aderenti a Federagit: “prevedendo la figura della guida turistica abilitata ad operare sull’intero territorio nazionale e permettendo a guide turistiche abilitate in altri Stati dell’Unione di effettuare visite guidate su tutto il territorio italiano, operando in regime di libera prestazione di servizi – ha commentato – si dequalifica in maniera ingiustificata il livello di illustrazione dei Beni Culturali nel nostro Paese ed il contenuto stesso della professione di guida turistica. Inoltre, si va incontro ad una inaccettabile perdita di PIL per l’economia nazionale ed alla riduzione di entrate fiscali e previdenziali. A rischio ci sono 20.000 lavoratori professionisti del settore”. “Abbiamo avuto una ottima partecipazione delle guide turistiche al convegno – ha affermato la presidente nazionale di Federagit, Maria Chiara Ronchi – soprattutto da Veneto, Liguria, Toscana, Emilia Lazio e Puglia. Ed è stata una buona occasione per ribadire le richieste della categoria al nuovo esecutivo”.
Le guide turistiche abilitate in Italia chiedono in particolare al Governo di intervenire urgentemente affinché si approvi in tempi brevi una nuova legge complessiva ed organica sulla professione di guida che non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo e che riconosca la specifica qualificazione delle guide turistiche, al fine di salvaguardare una corretta illustrazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, rivendicando in Europa la “specificità culturale italiana”
Al convegno era presente anche Luise Hoffmann, in rappresentanza delle guide senesi aderenti a Federagit: “prevedendo la figura della guida turistica abilitata ad operare sull’intero territorio nazionale e permettendo a guide turistiche abilitate in altri Stati dell’Unione di effettuare visite guidate su tutto il territorio italiano, operando in regime di libera prestazione di servizi – ha commentato – si dequalifica in maniera ingiustificata il livello di illustrazione dei Beni Culturali nel nostro Paese ed il contenuto stesso della professione di guida turistica. Inoltre, si va incontro ad una inaccettabile perdita di PIL per l’economia nazionale ed alla riduzione di entrate fiscali e previdenziali. A rischio ci sono 20.000 lavoratori professionisti del settore”. “Abbiamo avuto una ottima partecipazione delle guide turistiche al convegno – ha affermato la presidente nazionale di Federagit, Maria Chiara Ronchi – soprattutto da Veneto, Liguria, Toscana, Emilia Lazio e Puglia. Ed è stata una buona occasione per ribadire le richieste della categoria al nuovo esecutivo”.
Le guide turistiche abilitate in Italia chiedono in particolare al Governo di intervenire urgentemente affinché si approvi in tempi brevi una nuova legge complessiva ed organica sulla professione di guida che non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo e che riconosca la specifica qualificazione delle guide turistiche, al fine di salvaguardare una corretta illustrazione e valorizzazione del patrimonio culturale italiano, rivendicando in Europa la “specificità culturale italiana”