Denuncia sui posti di lavoro persi in provincia
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di Augusto Mattioli
SIENA. Meno 15 mila posti di lavoro dal 2008 in provincia di Siena. Il dato fornito dal segretario della Camera del lavoro Claudio Guggiari, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina, indica una situazione molto difficile della situazione dell’occupazione in tutta la provincia. Certo non diversa da quella del resto del nostro paese, dove negli ultimi anni sono andati perduti un milione e 900 mila posti di lavoro. Una iniziativa quella della Cgil da inquadrare nelle attività in vista della mobilitazione nazionale del 25 con manifestazione a Roma (da Siena partiranno in duemila), che sarà preceduta il 21 ottobre da quella in programma nel pomeriggio al teatro Politeama di Poggibonsi. Che avrà una particolare eco per la presenza del segretario generale Susanna Camusso nelle cui conclusioni si capirà quale sarà la strada che il sindacato ha intenzione di imboccare in relazione alla politica dei governo Renzi, come sempre molto prodigo di promesse. Sarà per lei un giornata piena perché il programma prevede anche visite alla Rcr di Colle Valdelsa e alla Trigano di Poggibonsi prima dell’incontro al Politeama.
Guggiari nelle sue considerazioni di questa mattina ha toccato i temi sui quali il sindacato insiste da tempo. “Fra deflazione e bassa crescita – ha puntualizzato il problema non è dare la possibilità di licenziare ma creare sviluppo, lavoro (non precario ovviamente) e quindi occupazione”. Un tema che è stato il filo conduttore dell’intervento del sindacalista. Nel quale non sono mancate certo considerazioni critiche nei confronti del governo Renzi. “I diritti devono essere estesi a tutto il mondo del lavoro non mortificati”. E anche sugli ottanta euro distribuiti dal governo Guggiari è stato critico. “Una partita di giro perché una parte è stata spesa per nuove tasse e imposte”. Che i comuni e la provincie hanno dovuto applicare per far quadrare i bilanci. Guardando le mosse del governo Guggiari ha fatto una sottolineatura molto critica quando ha detto: “Qui si cerca di ridisegnare una società con un altro modello che fa pensare ad una società classista”. Parole che sembrano venire da un altro tempo ma che per il sindacalista, vista la situazione, sembrano di stretta attualità.
SIENA. Meno 15 mila posti di lavoro dal 2008 in provincia di Siena. Il dato fornito dal segretario della Camera del lavoro Claudio Guggiari, nel corso di una conferenza stampa svoltasi questa mattina, indica una situazione molto difficile della situazione dell’occupazione in tutta la provincia. Certo non diversa da quella del resto del nostro paese, dove negli ultimi anni sono andati perduti un milione e 900 mila posti di lavoro. Una iniziativa quella della Cgil da inquadrare nelle attività in vista della mobilitazione nazionale del 25 con manifestazione a Roma (da Siena partiranno in duemila), che sarà preceduta il 21 ottobre da quella in programma nel pomeriggio al teatro Politeama di Poggibonsi. Che avrà una particolare eco per la presenza del segretario generale Susanna Camusso nelle cui conclusioni si capirà quale sarà la strada che il sindacato ha intenzione di imboccare in relazione alla politica dei governo Renzi, come sempre molto prodigo di promesse. Sarà per lei un giornata piena perché il programma prevede anche visite alla Rcr di Colle Valdelsa e alla Trigano di Poggibonsi prima dell’incontro al Politeama.
Guggiari nelle sue considerazioni di questa mattina ha toccato i temi sui quali il sindacato insiste da tempo. “Fra deflazione e bassa crescita – ha puntualizzato il problema non è dare la possibilità di licenziare ma creare sviluppo, lavoro (non precario ovviamente) e quindi occupazione”. Un tema che è stato il filo conduttore dell’intervento del sindacalista. Nel quale non sono mancate certo considerazioni critiche nei confronti del governo Renzi. “I diritti devono essere estesi a tutto il mondo del lavoro non mortificati”. E anche sugli ottanta euro distribuiti dal governo Guggiari è stato critico. “Una partita di giro perché una parte è stata spesa per nuove tasse e imposte”. Che i comuni e la provincie hanno dovuto applicare per far quadrare i bilanci. Guardando le mosse del governo Guggiari ha fatto una sottolineatura molto critica quando ha detto: “Qui si cerca di ridisegnare una società con un altro modello che fa pensare ad una società classista”. Parole che sembrano venire da un altro tempo ma che per il sindacalista, vista la situazione, sembrano di stretta attualità.