di Augusto Mattioli
SIENA. Per il 2009 la previsione del disavanzo nel bilancio dell’università di Siena era di circa 35 milioni. Oggi il consiglio d’amministrazione straordinario, che ha approvato il bilancio consuntivo del 2008 (un atto obbligato) ha deciso un assestamento del bilancio di quest’anno, da cui emerge una riduzione del disavanzo di competenza a 13.836.466,59 milioni, grazie all’abbattimento di 21.314.338, 25 milioni di Euro rispetto alla somma iscritta nel bilancio previsionale approvato lo scorso 29 dicembre. Una diminuzione, come ha spiegato il rettore Silvano Focardi, che è stata resa possibile con l’aumento del Fondo di finanziamento ordinario e con la somma derivante dal protocollo di intesa sulla ricerca con la Regione Toscana.
“Il deficit – ha puntualizzato il rettore – resterà stabile nel 2010 ma nelle previsioni future occorrerà vedere cosa succederà sia riguardo alle entrate sia riguardo alle uscite. Una situazione difficile, da tenere sotto controllo”. Il consiglio d’amministrazione di oggi, ha sottolineato il direttore amministrativo Miccolis, ha approvato all’unanimità, ”ma dopo ampia discussione”, le azioni svolte fin qui sul piano di risanamento, ma ha deciso anche di procedere ad una revisione piano stesso per quei punti che in relazione alla situazione non sono attuabili completamente, non avendo effetti sul bilancio come si prevedeva in un primo momento.
Restano come punti fermi tre operazioni per il risanamento. La cessione all’Inpdap del complesso del San Niccolò, che verrà riaffittato per un importo etico nell’ambito dell’accordo per l’estinzione del debito riguardante i contributi pensionistici pregressi. La cessione – operazione che sarà scaglionata nel tempo – dell’immobile delle Scotte alla Regione, l’apertura di una linea di credito con la banca che farà servizio di cassa per l’università.
”Negli incontri presso la direzione generale del ministero – ha detto il direttore amministrativo – lo scorso 5 maggio è stata definita la possibilità per il nostro Ateneo di ottenere una linea di finanziamento a lungo termine, che non è un mutuo con l’istituto di credito che si aggiudicherà la gara per la quale è stato appositamente emesso un bando”
L’università inoltre ha fatto una precisa ricognizione, (meglio che si fosse fatta prima) degli immobili di sua proprietà il cui valore è di circa un miliardo e 300 milioni. Ci sarà inoltre una commissione di studio sugli immobili residenziali, Certosa, Santa Chiara e Refugio, che non saranno venduti. Conferma da parte del rettore della stabilità dell’attuale livello di tasse. Quindi niente aumento.
Dulcis in fundo l’annuncio di Miccolis della presentazione di una denuncia alla procura della Repubblica contro ignoti contro la fuga di notizie di qualche settimana fa in merito a quella vicenda della nomina di una commissione interna di inchiesta per scoprire i responsabili.
SIENA. Per il 2009 la previsione del disavanzo nel bilancio dell’università di Siena era di circa 35 milioni. Oggi il consiglio d’amministrazione straordinario, che ha approvato il bilancio consuntivo del 2008 (un atto obbligato) ha deciso un assestamento del bilancio di quest’anno, da cui emerge una riduzione del disavanzo di competenza a 13.836.466,59 milioni, grazie all’abbattimento di 21.314.338, 25 milioni di Euro rispetto alla somma iscritta nel bilancio previsionale approvato lo scorso 29 dicembre. Una diminuzione, come ha spiegato il rettore Silvano Focardi, che è stata resa possibile con l’aumento del Fondo di finanziamento ordinario e con la somma derivante dal protocollo di intesa sulla ricerca con la Regione Toscana.
“Il deficit – ha puntualizzato il rettore – resterà stabile nel 2010 ma nelle previsioni future occorrerà vedere cosa succederà sia riguardo alle entrate sia riguardo alle uscite. Una situazione difficile, da tenere sotto controllo”. Il consiglio d’amministrazione di oggi, ha sottolineato il direttore amministrativo Miccolis, ha approvato all’unanimità, ”ma dopo ampia discussione”, le azioni svolte fin qui sul piano di risanamento, ma ha deciso anche di procedere ad una revisione piano stesso per quei punti che in relazione alla situazione non sono attuabili completamente, non avendo effetti sul bilancio come si prevedeva in un primo momento.
Restano come punti fermi tre operazioni per il risanamento. La cessione all’Inpdap del complesso del San Niccolò, che verrà riaffittato per un importo etico nell’ambito dell’accordo per l’estinzione del debito riguardante i contributi pensionistici pregressi. La cessione – operazione che sarà scaglionata nel tempo – dell’immobile delle Scotte alla Regione, l’apertura di una linea di credito con la banca che farà servizio di cassa per l’università.
”Negli incontri presso la direzione generale del ministero – ha detto il direttore amministrativo – lo scorso 5 maggio è stata definita la possibilità per il nostro Ateneo di ottenere una linea di finanziamento a lungo termine, che non è un mutuo con l’istituto di credito che si aggiudicherà la gara per la quale è stato appositamente emesso un bando”
L’università inoltre ha fatto una precisa ricognizione, (meglio che si fosse fatta prima) degli immobili di sua proprietà il cui valore è di circa un miliardo e 300 milioni. Ci sarà inoltre una commissione di studio sugli immobili residenziali, Certosa, Santa Chiara e Refugio, che non saranno venduti. Conferma da parte del rettore della stabilità dell’attuale livello di tasse. Quindi niente aumento.
Dulcis in fundo l’annuncio di Miccolis della presentazione di una denuncia alla procura della Repubblica contro ignoti contro la fuga di notizie di qualche settimana fa in merito a quella vicenda della nomina di una commissione interna di inchiesta per scoprire i responsabili.