SIENA. Dall'Assemblea permanente d'Ateneo riceviamo e pubblichiamo.
"L'assemblea permanente d'Ateneo di Siena in seguito alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritiene doveroso annunciare che la propria mobilitazione non si arresterà di fronte a quelle che appaiono come intimidazioni di bassa levatura.
La protesta che stiamo portando avanti difende l'idea stessa dei saperi, lo stesso principio d'istruzione pubblica, messa così in dubbio proprio dai provvedimenti del Governo (nella sostanza di fatto incostituzionali).
La conoscenza è il fondamento della libertà, e qualunque atto teso a destrutturare il carattere pubblico dell'istruzione è pertanto un'aggressione alla libertà stessa.
Peraltro l'assemblea permanente sta portando avanti un tipo di protesta aperta a tutta la cittadinanza che ha avuto da subito l'obiettivo di interagire con tutta la popolazione, al fine di informare su quelle che saranno le conseguenze dell'attacco frontale a tutto il sistema della formazione pubblica".
Gli studenti incassano anche la solidarietàdi Franco Cecuzzi e di Simone Bezzini. Il parlamentare senese ha detto: "Siamo vicini agli studenti e ribadiamo il loro diritto a manifestare anche perché condividiamo le ragioni della loro protesta, che non sono conservative e cercano di rafforzare il sistema d’istruzione pubblico. Berlusconi con le sue dichiarazioni conferma di ignorare le più elementari regole democratiche. Il dissenso, per il premier, deve essere stroncato con la repressione, poco importa se a protestare sono le centinaia di migliaia di studenti, insegnanti e genitori che, in questi giorni, riempiono pacificamente e legittimamente le piazze per dire ‘no’ alla riforma della scuola e dell’università. Il Presidente del consiglio, inoltre, con le sue parole irresponsabili rischia di trasformare un confronto che, per quanto duro, rientra nelle logiche democratiche, in uno scontro ben più pericoloso di cui non possiamo conoscere le conseguenze sul fronte dell’ordine pubblico”.
"L'assemblea permanente d'Ateneo di Siena in seguito alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ritiene doveroso annunciare che la propria mobilitazione non si arresterà di fronte a quelle che appaiono come intimidazioni di bassa levatura.
La protesta che stiamo portando avanti difende l'idea stessa dei saperi, lo stesso principio d'istruzione pubblica, messa così in dubbio proprio dai provvedimenti del Governo (nella sostanza di fatto incostituzionali).
La conoscenza è il fondamento della libertà, e qualunque atto teso a destrutturare il carattere pubblico dell'istruzione è pertanto un'aggressione alla libertà stessa.
Peraltro l'assemblea permanente sta portando avanti un tipo di protesta aperta a tutta la cittadinanza che ha avuto da subito l'obiettivo di interagire con tutta la popolazione, al fine di informare su quelle che saranno le conseguenze dell'attacco frontale a tutto il sistema della formazione pubblica".
Gli studenti incassano anche la solidarietàdi Franco Cecuzzi e di Simone Bezzini. Il parlamentare senese ha detto: "Siamo vicini agli studenti e ribadiamo il loro diritto a manifestare anche perché condividiamo le ragioni della loro protesta, che non sono conservative e cercano di rafforzare il sistema d’istruzione pubblico. Berlusconi con le sue dichiarazioni conferma di ignorare le più elementari regole democratiche. Il dissenso, per il premier, deve essere stroncato con la repressione, poco importa se a protestare sono le centinaia di migliaia di studenti, insegnanti e genitori che, in questi giorni, riempiono pacificamente e legittimamente le piazze per dire ‘no’ alla riforma della scuola e dell’università. Il Presidente del consiglio, inoltre, con le sue parole irresponsabili rischia di trasformare un confronto che, per quanto duro, rientra nelle logiche democratiche, in uno scontro ben più pericoloso di cui non possiamo conoscere le conseguenze sul fronte dell’ordine pubblico”.