L'UPA disposta a dialogare con i Comuni per fare chiarezza sugli adempimenti
SIENA. Forte preoccupazione tra gli imprenditori agricoli del senese per l’avvicinarsi della scadenza del 18 giugno per la prima rata dell’Imu, l’imposta municipale unica. Una delle novità fiscali che il nuovo Governo ha riservato a tutti i cittadini e in particolare al mondo agricolo. L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena (associata a Confagricoltura) non si è dimenticata di questa terribile problematica che andrà a colpire tutti, compresi gli imprenditori agricoli.
“Il momento è critico e difficile per tutti”, sostiene Alessandro Cinughi de Pazzi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, che rileva nella prossima scadenza dell’imposta un intervento di carattere tassativo che non va certo ad aiutare un comparto in seria crisi. Chiediamo ai Comuni – spiega Cinughi – di applicare bene una norma che abbiamo contribuito dalla sua emanazione a rendere più equa e applicabile. La nuova Imu (Imposta municipale unica) – spiega Cinughi – è accompagnata da una normativa fumosa per mancanza del regolamento attuativo, per cui comprendiamo anche gli uffici comunali che a volte non danno risposte adeguate. E’ opportuno che gli stessi Comuni aprano una sorta di tavolo o contradditorio con l’Unione, tramite il suo ufficio fiscale e legale, che hanno approfondito la normativa, tra l’altro molto difficile”.
Non solo. C’è anche un problema sugli ex rurali. Entro il 30 novembre gli agricoltori dovranno accatastare tutto. Per cui gli immobili non accatastati a giugno non pagano l’Imu. Mancando il regolamento attuativo non si può far niente, se non dopo l’estate. Poi si farà tutto all’ultimo momento con un ingorgo di pratiche e adempimenti negli uffici competenti.
“Confragicoltura – sottolinea Alessandro Cinughi de Pazzi – è d’accordo con la revisione e i tagli alla spesa e alle attività improduttive, purché le economie vadano a favore delle imprese agricole che hanno sempre pagato tutte le tasse. Un carico fiscale a cui non si sono mai sottratte. E se c’è un motivo di ripresa economica, questa parte proprio dal settore agroalimentare”.
“Il momento è critico e difficile per tutti”, sostiene Alessandro Cinughi de Pazzi, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, che rileva nella prossima scadenza dell’imposta un intervento di carattere tassativo che non va certo ad aiutare un comparto in seria crisi. Chiediamo ai Comuni – spiega Cinughi – di applicare bene una norma che abbiamo contribuito dalla sua emanazione a rendere più equa e applicabile. La nuova Imu (Imposta municipale unica) – spiega Cinughi – è accompagnata da una normativa fumosa per mancanza del regolamento attuativo, per cui comprendiamo anche gli uffici comunali che a volte non danno risposte adeguate. E’ opportuno che gli stessi Comuni aprano una sorta di tavolo o contradditorio con l’Unione, tramite il suo ufficio fiscale e legale, che hanno approfondito la normativa, tra l’altro molto difficile”.
Non solo. C’è anche un problema sugli ex rurali. Entro il 30 novembre gli agricoltori dovranno accatastare tutto. Per cui gli immobili non accatastati a giugno non pagano l’Imu. Mancando il regolamento attuativo non si può far niente, se non dopo l’estate. Poi si farà tutto all’ultimo momento con un ingorgo di pratiche e adempimenti negli uffici competenti.
“Confragicoltura – sottolinea Alessandro Cinughi de Pazzi – è d’accordo con la revisione e i tagli alla spesa e alle attività improduttive, purché le economie vadano a favore delle imprese agricole che hanno sempre pagato tutte le tasse. Un carico fiscale a cui non si sono mai sottratte. E se c’è un motivo di ripresa economica, questa parte proprio dal settore agroalimentare”.