Il rappresentante del Carroccio segnala l'odg presentato dai senatori leghisti che aveva per tema le commissioni delle aspiranti CEC
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SIENA. La replica del Sindaco Valentini e del Direttore di candidatura di Siena 2019, Pier Luigi Sacco, all’articolo apparso domenica 2 febbraio su “il Fatto Quotidiano”, circa la realizzazione di un punto di Eataly del “compagno – renziano” Farinetti, non mi lascia assolutamente soddisfatto.
Capisco benissimo la necessità di sfruttare in qualche modo la struttura, ma non capisco assolutamente la necessità di aprire le porte ad Eataly, se non per mere ragioni politiche. Una simile installazione stravolgerebbe, infatti, la natura del Santa Maria della Scala ed una riconversione dubbia del Santa Maria della Scala, come quella prospettata dal Primo cittadino, lascia veramente perplessi.
Capisco benissimo la necessità di sfruttare in qualche modo la struttura, ma non capisco assolutamente la necessità di aprire le porte ad Eataly, se non per mere ragioni politiche. Una simile installazione stravolgerebbe, infatti, la natura del Santa Maria della Scala ed una riconversione dubbia del Santa Maria della Scala, come quella prospettata dal Primo cittadino, lascia veramente perplessi.
Credo che su un simile progetto una corretta Amministrazione comunale avrebbe dovuto stimolare un dibattito pubblico ed interessare quel Consiglio comunale che, invece, Valentini ed i suoi uomini costantemente ignorano.
Ancora una volta si parla del trasferimento della Pinacoteca nazionale da via San Pietro al complesso dell’ex Spedale. Ancora una volta si fanno le classiche “nozze con i fichi secchi”: la Soprintendenza è stata interpellata? Qual è il suo parere in proposito?
Valentini, dunque, sarebbe il rottamatore? O è forse solo un “Re Mida” al contrario: dove arriva lui non rimane più nulla.
Sul Santa Maria ritengo opportuno che il Comune smetta di brancolare nel buio e di utilizzare soluzioni spot, lanciando, invece, una gara per studiare uno schema gestionale di tipo privatistico della struttura, per trovare così la soluzione più conveniente dal punto di vista economico e più rispettosa della natura originaria della struttura.
A proposito, infine, della candidatura a Capitale europea della cultura 2019, non capisco l’assoluto silenzio dei governanti senesi e dei mass media locali in merito all’ordine del giorno presentato dai Senatori leghisti Roberto Calderoli, Nunziante Consiglio e Giacomo Stucchi ed approvato all’unanimità dal Senato, con il quale i parlamentari del Carroccio hanno impegnato il governo alla valutazione della correttezza del lavoro svolto dalla commissione preposta. Gli esperti, infatti, dovevano essere completamenti slegati da ogni Città, ma sono invece apparsi con evidenza legati da rapporti con i comitati promotori di alcune Città. “Nello specifico”, si legge nell’ordine del giorno, “alcuni membri della Giuria, importanti docenti universitari, attraverso società private avrebbero lavorato con i comitati di Siena e Cagliari, due delle città che sono entrate nella lista delle città prescelte”. Questo appello della Lega a verificare la correttezza della gestione è stato accolto anche dal governo. Singolare, dunque, che a Siena su questo legittimo ed importante ordine del giorno, approvato da tutti i gruppi politici in Senato, non sia trapelato nulla. Chiedo, pertanto, a Pier Luigi Sacco ed al Sindaco Valentini di fare chiarezza sull’argomento, anziché attaccare e basta sulla fantomatica presenza di gruppi che lavorano contro la comunità cittadina. Non vorrei che, alla fine, si scoprisse che gli unici a lavorare contro Siena siano proprio gli amministratori locali senesi…
Il problema vero, dunque, non è l’attacco alla Città, ma il fatto che i rappresentanti politici di questa Città non sono all’altezza dei problemi che il tempo richiede di affrontare e quindi non sono assolutamente all’altezza della gestione politica del territorio e delle sue istituzioni.
Vogliamo fare alcuni esempi? Vogliamo parlare del Siena Calcio? Vogliamo parlare del basket? Della Fondazione Monte dei Paschi? Della cultura? Dipende dagli altri o dal fatto che in questa Città non si riesce ad essere propositivi?
L’ultimo problema è, appunto, proprio quello del rapporto tra Hinna (il membro della Giuria) e Sacco: perché a Siena dobbiamo offrire l’occasione per prestare sempre il fianco alle critiche?
Questa scusa di chiamare la Città a difesa della Senesità, poi, è, appunto, uno strumento che ha già abbondantemente fallito in passato. Vogliamo, ad esempio, parlare di quando l’ex Segretario del PD, Franco Ceccuzzi, chiamò la Città a difesa della Banca e della Senesità della stessa, mantenendo la quota del 51% nella Fondazione? Cosa c’ha guadagnato la nostra Città?
Allora, quello che dico io: a Siena vogliamo affrontare seriamente i problemi oppure no?
Francesco Giusti
Segretario comunale Lega Siena