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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Giornata di lavoro in Consiglio comunale di Siena

Consiglio comunaleSIENA. Sulla notizia dell’inserimento del Palio di Siena nel Comitato rievocazioni storiche della regione Toscana, l’oggetto dell’interrogazione presentata questo pomeriggio da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM). Il consigliere nel far emergere che l’inserimento del Palio, al pari della Giostra dell’Orso di Pistoia, e il Gioco del Ponte di Pisa, e come altre manifestazioni toscane non sia stato valutato e  sottoposto al Consiglio comunale, così come la notizia non sia stata smentita né dal sindaco, né dal Magistrato delle Contrade, ha chiesto al primo cittadino la veridicità della cosa, ma anche “chi ha dato l’autorizzazione a tale inserimento, se ritiene il Palio di Siena una rievocazione storica e, nel caso si tratti di una notizia non veritiera, per quale motivo fino ad ora nessun comunicato ufficiale ha smentito l’articolo uscito sulla stampa”.
“Per questo inserimento nell’elenco regionale – ha risposto il sindaco Bruno Valentini – è necessaria un’adesione da parte del legale rappresentante dell’Ente locale, questa volontà non è stata mai espressa né nel passato, né nel presente e né lo sarà nel futuro. Non ho assolutamente intenzione di omologare il Palio alle altre feste, perché il Palio non è una rievocazione storica, né una manifestazione riesumata e organizzata a scopo turistico. Il Palio – ha ribadito Valentini – non è folclore. E’ molto di più di un corteo e una corsa di cavalli. E’ una complessa metafora di vita. La festa  di un’intera città, la vita del popolo senese nel tempo, nei suoi diversi aspetti e sentimenti. Non abbiamo bisogno – ha proseguito – di smentire o rivendicare attestazioni per ciò che siamo e vogliamo essere. Il consigliere Giani aveva detto che il Palio era una delle manifestazioni di cui la Toscana e l’Italia sono orgogliose per il retroscena culturale e storico che rappresenta, una risposta che ha indotto in errore il giornale. Ho parlato personalmente con lui che mi ha confermato quanto detto”.
“Mi ritengo parzialmente soddisfatto – ha esordito Campanini – perché pur essendo contento del fatto che il Palio non sia stato inserito nel Comitato regionale di rievocazioni storiche, credo necessario rispondere  a quanto pubblicato con dei comunicati ufficiali. Fare delle smentite a un articolo risultato non veritiero lo ritengo un segno di rispetto per i senesi e contradaioli, e non limitarsi a scrivere su Facebook, perché non può essere l’unico mezzo per fare comunicazioni importanti”.
In un’interrogazione consiliare presentata oggi dal consigliere comunale Enrico Tucci (Cittadini di Siena), la richiesta di informazioni relative ai provvedimenti che l’amministrazione comunale intende adottare per porre urgente rimedio alle aree ex sedi di distributori di carburante. “La città di Siena  – ha introdotto Tucci – per storia e tradizioni dovrebbe essere una realtà che mira a tutelare il decoro pubblico e la salubrità del suo territori”. Tucci, nell’evidenziare lo stato di degrado e pericolosità per la salute pubblica, di queste aree: sporcizia, chiusure posticce e non sicure,  la vicinanza al centro storico e la loro prossimità a quartieri ad alta densità abitativa (via di Pescaia,  E.S. Piccolomini, Cassia sud), ha sottolineato “la possibilità di utilizzo per sopperire alla cronica carenza di strutture a finalità pubblica, come di parchi giochi, parcheggi”, e come “il sindaco, nel suo ruolo di responsabile della sanità pubblica dovrebbe essere molto attento a queste situazioni, suscettibili di mettere a rischio la salute dei cittadini, in particolar modo dei bambini e degli anziani”.
“Per il riuso di questi siti – ha informato l’assessore Mauro Balani, che ha risposto in assenza del collega ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini – le norme in materia prevedono attività di disinquinamento complesse e specialistiche, della durata di circa 2-3 anni, per l’eliminazione di eventuali elementi come gli idrocarburi. Solo al termine di queste procedure – ha proseguito – è possibile destinare queste aree, di proprietà non del Comune, bensì di compagnie petrolifere o privati cittadini, alle destinazioni pianificate dallo strumento urbanistico, finalizzate all’integrazione delle infrastrutture viarie e al miglioramento dei servizi. Ad esempio l’area in prossimità dello svincolo tra via Pescaia e Pisacane sarà interessata dalla riorganizzazione dell’intersezione viaria, così come quella dei due siti alla Colonna di S. Marco, mentre quella alla Coroncina e in via E. S. Piccolomini saranno destinate a finalità di pubblico interesse come parcheggi e zone a verde pubblico; previsioni di ampliamento, per il parcheggio pubblico, anche nell’ex sede del distributore in via B. Peruzzi”.
Nello specifico le aree dei distributori dismessi registrano: l’impianto Esso (Cassia Sud) è chiuso in attesa di un nuovo gestore, attualmente non risulta alcun procedimento ambientale in corso; ex API (Pescaia) è stato dismesso e l’ARPAT ha comunicato la non necessità di bonifica; ex ERG (Colonna S. Marco-Strada di Pescaia) a seguito dismissione è stato avviato un procedimento ambientale e a seguito della conferenza dei servizi  dello scorso febbraio è stato deciso il monitoraggio dell’area, a seguito del quale sarà valutata l’eventuale bonifica; ex AGIP (Colonna S. Marco-Strada di Pescaia), dopo la dismissione i valori degli inquinanti sono risultati nei limiti; ex ERG (via Piccolomini) è in corso la bonifica; ex Q8 (via Peruzzi) con la dismissione è stato avviato un procedimento ambientale e con  l’ultima conferenza dei servizi, del giugno 2014, è stato richiesto di presentare sia la revisione del documento di analisi di rischio sia il progetto di bonifica; ex Shell (Massetana) dopo la dismissione sono emersi  valori nei limiti.
“Nella sua risposta – ha detto Enrico Tucci – l’assessore ha proprio rappresentato il divario che esiste tra l’Amministrazione e le richieste avanzate dai cittadini. Credo si debba riflettere sulle nostre procedure, farraginose e del tutto inadatte per la gestione di un Paese moderno”.
Il tema della viabilità urbana è
stato oggetto di un’ulteriore trattazione consiliare a seguito della presentazione, da parte di Giuseppe Giordano (Siena Rinasce), di un’interrogazione sullo svincolo Siena nord dell’Autopalio. L’atto è stato sottoscritto anche dal collega di gruppo Eugenio Neri, da Marco Falorni (Impegno per Siena), Pietro Staderini e Andrea Corsi (Moderati di Centrodestra), Massimo Bianchini e Luciano Cortonesi (Nero su Bianco). Giordano ha parlato “dei noti disagi verificatesi a causa dell’attuazione del progetto di riordino della viabilità nello svincolo Siena nord dell’Autopalio, che sembra incontrare diverse difficoltà nella sua complessiva realizzazione a causa di molteplici e preannunciati impedimenti. Un raccordo rapido ed efficiente tra l’Autopalio e il Policlinico Le Scotte per garantire il soccorso medico ai residenti a nord di Siena”. Esternando, inoltre, “come il progetto di riordino veicolare della zona sia manifestamente inadeguato a risolvere i problemi di circolazione, che si sono invece acuiti con le frequenti code di auto in uscita dallo svincolo Siena nord”, Giordano ha chiesto all’Amministrazione di riferire “se il Comune di Siena intenda promuovere o abbia già partecipato a conferenze di servizi con il Comune di Monteriggioni per individuare soluzioni progettuali e operative ai problemi citati. In ogni caso – ha concluso il consigliere – chiedo se non si ritenga necessario individuare ipotesi alternative a quelle previste nel progetto per garantire la riduzione del traffico nella zona adiacente alla frazione di Belvedere, a beneficio della viabilità cittadina e in termini di inquinamento atmosferico e acustico”.

Nella risposta, l’assessore al Traffico Stefano Maggi ha subito specificato che la progettazione delle opere in corso è stata ampiamente condivisa tra i due Comuni sin dalle fasi preliminari, insieme alla Provincia di Siena, e sancita nel relativo “Accordo di programma per la realizzazione delle infrastrutture viarie nell’area intercomunale di Siena nord”. “Data l’importanza dei lavori – ha detto Maggi – l’intero intervento di riorganizzazione è stato suddiviso in stralci funzionali assegnati per competenza ai due enti territoriali. Il Comune di Siena – ha aggiunto l’assessore – dopo alcuni anni dalla realizzazione della rotatoria Chiantigiana – Vico Alto, ha preso in carico il primo stralcio dei lavori costituiti dalla rotatoria Chiantigiana – via delle Regioni – via Giovanni XXIII, che hanno migliorato l’accesso ai quartieri di Vico Alto e di via Giovanni XXIII in termini funzionali e di sicurezza>>. <<Il Comune di Monteriggioni – ha continuato Maggi – sta invece realizzando altri due stralci, costituiti dalla rotatoria sulla rampa di uscita Siena nord e relativa connessione con il palazzetto del Costone, oltre al raddoppio in due sensi di marcia del primo tratto della rampa. In una logica funzionale – ha concluso l’assessore – al Comune di Monteriggioni spetta la realizzazione di un ulteriore stralcio per la connessione della nuova rotatoria sulla rampa Autopalio verso la località Rinfusola, eliminando così dalla parte finale della stessa rampa il flusso che si dirige verso le Scotte. A noi compete, invece, l’ampliamento della rotatoria strada Fiume – Chiantigiana – rampa Autopalio per agevolare lo smaltimento dei flussi di traffico in tale snodo. Direi, comunque, che l’efficacia dell’intervento deve essere valutata nella sua globalità: vista la difficoltà di reperire tutti i fondi necessari per la realizzazione degli 8 stralci complessivi dell’intera operazione, potrebbe essere opportuno valutare una parziale revisione delle ipotesi progettuali già condivise”. Complessità e costo hanno, dunque, determinato la scelta di procedere per  stralci. Come ha informato Maggi “a ora il problema maggiore, durante gli orari di punta, è l’uscita di Siena Nord con i conseguenti ritardi, nel pomeriggio,  per i pullman che arrivano da Firenze. La revisione dell’intero progetto sarà, però, al ribasso per mancanza di finanziamenti rispetto all’opera originariamente pensata”.

Giordano nel ringraziare per la risposta si è dichiarato parzialmente soddisfatto, perché il progetto, di competenza del Comune di Monteriggioni, avrà difficoltà ad essere completato. Soddisfatto, invece, per la consapevolezza che l’amministrazione ha registrato nei confronti del problema. “La richiesta – ha detto – è che la nostra Amministrazione e  l’assessore Maggi sollecitino Monteriggioni, per una  conferenza dei servizi, visto che l’opera nel suo insieme è divisa a metà.  Resto, anche, in attesa di conoscere il Piano di Mobilità e del Traffico del nostro Comune”.

“Sono stati organizzati eventi di promozione per la nostra città in funzione dell’Expo 2015?”. Con questa domanda Eugenio Neri, del gruppo Siena Rinasce, a nome degli altri firmatari dell’interrogazione presentata oggi: Giuseppe Giordano (Siena rinasce), Marco Falorni (Impegno per Siena), Luciano Cortonesi e Massimo Bianchini (Nero su Bianco), Andrea Corsi e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra), ha chiesto, visto quanto annunciato dal Sindaco, se “l’amministrazione ha in cantiere qualche iniziativa”, e “quali sono i progetti selezionati dalla regione Toscana che vanno nella direzione di premiare e valorizzare  le peculiarità del nostro territorio”.

L’assessore al Turismo Sonia Pallai, nel comunicare che per le iniziative e progetti relativi all’Expo è stato costituito un gruppo di lavoro in seno alla Camera di Commercio,  composto dalle Associazioni di categoria, coordinato da Daniele Pracchia, direttore Confcommercio, con il quale sia lei che il vicesindaco Fulvio Mancuso sono in contatto, ha fatto presente che già l’edizione del Mercato nel Campo ha seguito il tema e ricevuto il patrocinio Expo 2015. “Anche le celebrazioni del ventennale di Città dell’olio – ha proseguito l’assessore – a Siena lo scorso novembre hanno ottenuto il patrocinio di Expo 2015, oltre al nostro e a quello di ANCI per Expo. Inoltre l’Amministrazione, rispondendo alle richieste avanzate dall’Associazione nazionale comuni italiani, ha dato la sua disponibilità affinché ciascuna iniziativa realizzata nel prossimo anno sia collegata al tema Expo: E’ possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?”.

Gli appuntamenti già programmati saranno: la seconda edizione di #SienaFrancigena  comprendente una serie di visite guidate che si concluderanno all’Orto de’ Pecci, l’orto medievale con coltivazioni e animali da cortile e dove i partecipanti potranno consumare un pranzo al sacco a base di prodotti di filiera corta. La Giornata internazionale del Trekking urbano che avrà come tema l’agroalimentare, la filiera corta e nutrire il pianeta, e Sette note in sette notti, che già nella sua seconda edizione, ha abbinato l’arte e la musica all’enogastronomia con assaggi di prodotti Docg, Igp  e specialità dolciarie del territorio. “Infine – ha concluso la Pallai – siamo in contatto con la Regione che cura la strategia di promo commercializzazione collegata a tutti territori. E’ stato, infatti, deciso di creare un nuovo soggetto, individuato attraverso un avviso pubblico, in Firenze Convention Bureau che avrà il compito di promuovere e commercializzare i vari prodotti e pacchetti turistici coerenti con Expo “Sharing Tuscany”. Uno dei temi che la Regione Toscana porterà all’Expo è la Francigena e Siena è al centro della programmazione culturale su questo specifico segmento”.

Eugenio Neri nel dichiararsi “meno che soddisfatto”, ha evidenziato come “non avendo fatto nulla per molto tempo ci assoggettiamo alla Regione Toscana ancora una volta alla “toscanità”, a un concetto che non ci appartiene, anzi, ci sminuisce sul piano dell’indipendenza  e dell’immagine”. “Prendiamo atto – ha proseguito che il Comune di Siena non ha compreso, né tantomeno colto le potenzialità della cosa: l’Expo 2015 porterà in Italia l’attenzione del mondo e la nostra città ha tutte le caratteristiche per  quanto riguarda il cibo sia il tipo di vita che, nei progetti esposti, non ha lontanamente avvicinato. L’assoggettamento di Siena a un programma regionale è in linea con il fatto che è diventato il nostro nuovo “bancomat””.

Questa volta l’attenzione del Consiglio, nuovamente sull’Acquedotto del Fiora,  è stata richiamata sul deposito cauzionale di 40 euro a carico di coloro che non avevano addebitato l’utenza in banca.

I consiglieri comunali Giuseppe Giordano e Eugenio Neri (Siena Rinasce), Marco Falorni (Impegno per Siena), Ernesto Campanini (Sinistra per Siena RC, SsM), Massimo Bianchini (Nero su Bianco), e Andrea Corsi (Moderati di centrodestra), in base a questo e a seguito di una diffida all’ATO da parte di associazioni dei consumatori, perché l’applicazione del deposito era stata estesa anche ai contratti già perfezionati, hanno chiesto se l’operato dell’azienda è condiviso dall’amministrazione e come, questa, intenda tutelare i cittadini da tale gabella. “Un’operazione – come ha illustrato Corsi – che non copriva e non copre le necessità finanziarie dell’ente in quanto il balzello non è acquisibile nelle disponibilità dell’azienda, tantomeno messo a garanzia di prestiti bancari, visto che il deposito resta di proprietà dell’utente”. “Inoltre, come comunicato tramite le bollette recapitate in questi giorni, la cauzione salirà, dagli attuali 40 euro, ad una cifra equiparata al costo di circa due mensilità di consumi. Una richiesta indistinta che non viene limitata a coloro che hanno ritardato o omesso il pagamento di qualche fattura, ma a tutti, mettendo così in difficoltà solo gli utenti più disagiati che non hanno un conto in banca”.

L’assessore Mauro Balani, nel rispondere al posto del collega Paolo Mazzini, si è dichiarato concorde con le preoccupazioni espresse dal consigliere, e ha informato il consesso che spetta all’Autorità nazionale (AEEGSI) prevedere il ricalcolo anche per le utenze che a oggi hanno già corrisposto l’importo del deposito, per cui nelle bollette emesse, a partire dallo scorso 1° luglio,  è già presente l’adeguamento. Balani ha evidenziato che “precedentemente l’importo applicato prevedeva un addebito fisso a seconda della categoria contrattuale, mentre  con il nuovo deposito è modulato sulla base dei consumi di ogni singolo utente”. “Nel caso – ha proseguito – in cui sia il Gestore a restituire la differenza fra il vecchio e il nuovo deposito, l’accredito verrà effettuato in un’unica soluzione nella prima bolletta utile, nel caso in cui sia il cliente a dover versare la differenza, se superiore ad € 5, la stessa verrà richiesta in due rate. Acquedotto del Fiora sta, al momento, procedendo per le utenze domestiche con l’addebito della prima rata, mentre per gli utenti con consumi elevati sta valutando i criteri per una maggiore dilazione”. Per i nuovi clienti il deposito viene calcolato in base al consumo medio per tipologia di utenza. 
Per i nuovi contratti l’applicazione avverrà in tre rate: il 50% all’attivazione del contratto, il 25% nella prima bolletta utile e l’ultima rata (anch’essa del 25%) nella seconda bolletta. Come previsto dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato restano escluse dall’applicazione del deposito le utenze agevolate e quelle con domiciliazione bancaria/postale attiva. AEEGSI (Autorità Energia Elettrica Gas e Sistema Idrico) ha, inoltre, previsto la possibilità di applicare il deposito anche alle utenze domiciliate con consumi superiori a 500 metri cubi annui. Il deposito cauzionale, essendo a garanzia di ogni singolo utente, ogni anno viene rivalutato e  adeguato nel caso in cui i consumi del servizio abbiano avuto uno scostamento superiore al 20%, in più o in meno, rispetto a quello dell’anno precedente.

Andrea Corsi nel ringraziare per la condivisione espressa dall’assessore, ha però ribadito: “se siamo tutti d’accordo per quale motivo non è stato fatto nulla affinché questo provvedimento, che va ad appesantire il bilancio di molte famiglie,  non venisse preso? Dichiarandomi insoddisfatto invito l’amministrazione a portare avanti le istanze presentate con questa interrogazione”.

Il consigliere Michele Pinassi (Siena 5 Stelle), rilevato “lo stato di abbandono,  e potenziale pericolosità  del passaggio pedonale che dal civico 49 di via Caduti di Vicobello, con tanto di ascensore  permette ai pedoni provenienti da viale A. Sclavo di raggiungere viale Cavour e viceversa”, ha chiesto di conoscere l’effettiva proprietà della struttura e come l’amministrazione vorrà adoperarsi in merito visto che la stessa oltre a non essere illuminata non è neppure funzionante”.

Nella sua risposta l’assessore ai lavori pubblici Paolo Mazzini ha informato che il passaggio e l’ascensore appartengono ancora alla Cooperativa edilizia Manta, realizzatrice dell’intervento abitativo in via Caduti di Vicobello. “Si tratta di  una lottizzazione le cui opere di urbanizzazione non sono, ad oggi, state acquisite a patrimonio comunale per  problemi a carico della Cooperativa stessa che ci risulta in fase di concordato preventivo dal 2012, accolto e omologato con sentenza depositata in cancelleria presso il Tribunale di Siena in data 18 settembre 2014″. ” E’ stato nominato un liquidatore giudiziario – ha proseguito Mazzini – e la questione del passaggio di cui all’interrogazione rientra tra quelle che dovranno essere affrontate in questa definizione”.

Michele Pinassi nel dichiararsi soddisfatto per la risposta ottenuta ha però denunciato come questo sia “l’ennesimo esempio di come vengono fatte le cose nel nostro Paese: lavori dati in appalto a Cooperative che, una volta in difficoltà, abbandonano i progetti”. “Invito i consiglieri – ha esortato Pinassi – a fare un veloce sopralluogo per vedere quanto sia disdicevole la situazione illustrata. Auguro  che la vicenda si risolva velocemente e nel miglior modo”.

La corte di appello di Lahore, Pakistan, lo scorso 16 ottobre ha confermato la condanna a morte per Asia Bibi la ragazza cristiana accusata di blasfemia. La vita della giovane, come si legge nell’interrogazione presentata dal consigliere Marco Falorni (Impegno per Siena) “appare appesa a un filo e alla esile speranza che la corte suprema del Pakistan possa ribaltare i precedenti verdetti”, per questo oltre all’appello, inviato nei giorni scorsi dalla Fondazione Derek Rocco Barnabei all’ambasciatore in Italia della repubblica islamica, la richiesta del consigliere affinché “siano attivate anche iniziative dirette, come l’invio, alla stessa ambasciata, di una  presa di posizione da parte del Comune di Siena”. Perché l’azione sia efficace occorre non solo una mobilitazione ma il coinvolgimento dell’opinione pubblica.

L’assessore alla Cooperazione internazionale Leonardo Tafani, nel ringraziare  per l’opportunità datagli dal consigliere, così da  poter parlare di un fatto incentrato su una violenza perpetrata per una logica di persecuzione confessionale, ha ripercorso le fasi dell’accusa e della condanna che ha colpito la donna. “Una storia barbara che ha visto la tragica fine anche di chi, in terra pachistana, si sia adoperato per la sua salvezza”.  Concordando con la richiesta di una presa di posizione da parte del Comune, come richiesto da Marco Falorni ha dato lettura delle missive inviata dal Sindaco Bruno Valentini e da Anna Carli,  Presidente della Fondazione Derek Rocco Barnabei.

Falorni, nel ringraziare per risposta concreta e importante ricevuta dall’assessore Tafani, ha auspicato l’attenzione della stampa sulle lettere partite da Siena, augurandosi che  l’Amministrazione, in collaborazione con altri Enti, si faccia promotrice di iniziative tese a stimolare e sollecitare  l’opinione pubblica, affinché la città si mobiliti  a favore della salvezza di Asia Bibi e, più in generale, dei diritti umani.

“La WiFi libera – ha aperto Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) durante l’interrogazione che ha presentato oggi in Consiglio comunale – è oramai consuetudine in gran parte dei centri urbani, tanto da essere considerata requisito per ogni smart city”. Dopo aver citato quanto contenuto nella legge 98 del 2013 che, tra l’altro, specifica che l’accesso a internet tramite WiFi non richieda l’identificazione dell’utilizzatore; il consigliere ha ricordato che “l’uso e la navigazione può essere registrata solo all’interno di “Terre di Siena WiFi”, mentre per l’accesso alla rete  Internet è necessario registrarsi con un account telefonico mobile, ma chi ha SIM estere come i molti turisti sono costretti ad accreditarsi  o all’URP del Comune di Siena o al Comando di Polizia Municipale. L’uso di Terre di Siena WiFi – ha proseguito – con ancora solo otto hot-spots  per tutto il territorio comunale(Lizza e Fortezza Medicea, e nelle piazze: Il Campo, Gramsci, Matteotti, della Costituzione e  Carlo Rosselli) è reso difficile proprio a coloro che ne hanno più bisogno come i visitatori”. Nell’evidenziare come “l’Ateneo senese abbia già da alcuni anni una rete WiFi diffusa su tutte le sue sedi e senza alcuna integrazione con Terre di Siena, tanto che tra i siti liberi non figura neppure il portale dell’Ateneo”, Pinassi ha chiesto di conoscere “se l’obbligo di registrazione previsto dal Regolamento di Terre di Siena WiFi sia in contrasto con l’art.10 della legge 98; a quanto ammontano  i costi sostenuti dal Comune e le statistiche sull’uso”. Ma anche” quali futuri sviluppi per la copertura WiFi della città, le tempistiche ed eventuali costi di realizzazione e se si prevede di integrare le risorse dell’Università all’interno del progetto Terre di Siena WiFi”.

Il vicesindaco Fulvio Mancuso nel concordare sulla necessità di rendere libero l’accesso al WiFi nelle aree pubbliche ha evidenziato, però, che “l’identificazione non è vietata e, anzi, allo stato attuale rappresenta una condizione di tutela per l’eventuale commissione di reati a mezzo dell’uso della rete:  quindi la soluzione attuata non risulta in contrasto con la norma, consentendo comunque di collegarsi, in tutta Italia, con la rete Free ItaliaWiFi”. D’altro canto ha evidenziato che esiste già una proposta di legge del 27 ottobre di quest’anno per l’abolizione definitiva della registrazione, così come è stata approvata una petizione su ciange.org che ha già sottoscritto.Per quanto concerne i dati di accesso: “si attestano, quotidianamente, tra i 300 e i 400, le nuove registrazioni giornaliere variano da 25 a 50, con un picco di oltre 80 nei giorni del Palio, mentre i  costi, con otto accessi, di “Terre di Siena WiFi” , per il 2014 ammontano a 5.475, oltre IVA, di cui 2.100 per l’attivazione una tantum, e  3.375 (sempre più IVA) per il canone annuo”. “Trattandosi – ha continuato Mancuso – di servizi attivati recentemente è prevedibile una sostanziale crescita nel breve e medio periodo. Peraltro è presumibile che nel medio-lungo termine la funzione degli hot spot perderà buona parte del suo significato in virtù delle sempre maggiori prestazioni, dei costi in diminuzione e della crescente diffusione delle reti di connettività commerciali a cui, spesso, l’utente in mobilità resta collegato”.

Da tener presente che, nel frattempo, l’Amministrazione comunale sta realizzando Francigena WiFi, con l’attivazione già di fatto esistente di 12 nuovi access point. Un’iniziativa finanziata e realizzata dalla Regione che prevede l’accesso gratuito ad Internet per pellegrini, turisti e gli abitanti delle zone attraversate dal percorso. Nuovi punti di accesso, quindi, è già individuati in aree dove c’è già la connettività in fibra, quindi senza costi aggiuntivi. Le parti della città interessate saranno: Camollia (Piazza C. Saracini), la Biblioteca comunale degli Intronati (via della Sapienza), S. Domenico, Teatro dei Rozzi (Piazza Indipendenza), Piazza del Mercato, Via Roma (via del Refugio), Porta Romana, il posteggio il Campo (via P.A. Mattioli), Fonte giusta (via Daz-via B. da Montluc), S. Marco (Porta), Piazza Amendola e Fontebranda. “Infine – ha concluso Mancuso – se per integrazione si intende inserire il portale web dell’Università nel walled garden (l’elenco dei siti navigabili senza restrizioni e senza autentificazione) della welcome page del Comune, questo si può fare. Inoltre sono già stati presi contatti con l’Università per la federazione delle rispettive reti. Un’altra novità riguarderà l’illuminazione pubblica, non solo in termini di risparmio energetico, ma anche per la creazione di punti di multimedialità”.

Michele Pinassi, nel dichiararsi soddisfatto, ha auspicato di vedere, a  breve l’integrazione richiesta e ha ringraziato il Vice Sindaco  per aver ricordato le problematiche economiche del digital divide.

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