ROMA. Giorgio Napolitano ha rassegnato oggi (14 gennaio) poco dopo le 10 le dimissioni da presidente della Repubblica, ruolo che ha ricoperto – prima volta nella storia repubblicana – per quasi 9 anni. È stato il segretario generale del Quirinale a consegnare la lettera di dimissioni al presidente del Senato Piero Grasso, che è diventato presidente supplente. Stessa lettera alla presidente Laura Boldrini (che ha convocato il Parlamento in seduta comune il 29 gennaio per l’elezione del nuovo capo dello Stato). Alle 12 le guardie d’onore schierate al Colle hanno reso il saluto di commiato al capo dello Stato. E il vessillo presidenziale è stato ammainato. Napolitano nel cortile del Palazzo con la moglie Clio ha rivolto un ultimo saluto ai funzionari e ai dipendenti del Quirinale.
Il Consiglio dei Ministri si è brevemente riunito alle ore 11,30 a Palazzo Chigi dopo la consegna della lettera con cui Napolitano ha formalizzato la sua decisione. Napolitano ha lasciato il Quirinale ed è tornato alle 12.05 nella sua residenza privata nel cuore del quartiere Monti, accompagnato dalla moglie Clio.
Napolitano diventa automaticamente presidente emerito della Repubblica e senatore a vita e come tale avrà un suo ufficio a Palazzo Giustiniani, che è diventato la sede temporanea di Pietro Grasso nelle sue funzioni di presidente supplente della Repubblica. Grasso ha lasciato Palazzo Madama e si è diretto a piedi a Palazzo Giustiniani, che è ora presidiato dai corazzieri; sul palazzo sventola lo stendardo del presidente supplente. La funzione di presidente del Senato sarà svolta dalla vicepresidente (più votata) Valeria Fedeli.
Si apre ora ufficialmente la corsa al Quirinale…