Valentini ha risposto ad una interrogazione mostrando di essere rassegnato

SIENA. “La Banca d’Italia va via da Siena e il consiglio comunale non prende posizione perché il sindaco Valentini appare già rassegnato alla chiusura della filiale cittadina”. E’ questo il commento di Giuseppe Giordano, consigliere comunale di Siena Rinasce, sulla risposta del sindaco a una interrogazione, depositata nel settembre scorso e discussa ieri in Consiglio, sul rischio di chiusura della Filiale di Siena della Banca d’Italia.
Nella risposta Valentini “ha evidenziato che è difficile che la Banca d’Italia possa ritornare su decisioni che fanno parte di un progetto di riorganizzazione relativo al biennio 2014-15 – ricorda Giordano -. Il sindaco ha anche detto di aver incontrato le rappresentanze sindacali territoriali della Banca con le quali si è confrontato per individuare quelle specificità che potrebbero giustificare la permanenza della filiale ma dal tono della risposta lo stesso sindaco è apparso rassegnato alla chiusura”. Un atteggiamento che “lascia l’amaro in bocca – spiega il consigliere di Siena Rinasce – sopratutto perché Valentini non ha colto uno spunto dell’interrogazione nel quale si chiedeva allo stesso se intendesse far adottare al Consiglio comunale un documento finalizzato a fare pressione nei confronti dei centri decisionali della Banca d’Italia per evitare la chiusura della filiale”.
Eppure l’addio della Banca d’Italia significa “la perdita secca di servizi richiesti dall’utenza locale – spiega ancora Giordano -, la sostituzione dei servizi originari con prestazioni fornite a pagamento da operatori privati, il venir meno di una qualificata presenza pubblica con l’affievolimento di un presidio di legalità. Un impoverimento della città di fronte al quale il Comune non sarebbe dovuto restare in silenzio”.
Da qui l’affondo politico del consigliere di Siena Rinasce: “Più volte il sindaco ha sottolineato l’importanza di un supporto del Consiglio comunale rispetto agli interventi di sua competenza, ma i fatti dimostrano ancora una volta che queste esternazioni restano mere affermazioni di principio”.