L'appoggio alla candidatura di Siena a Capitale della Culttura
SIENA. Cogliendo l’occasione della sua presenza a Siena per partecipare alla Cena della 66^ vittoria dell’Oca, Gianna Nannini ha incontrato il sindaco Bruno Valentini che l’ha ricevuta a Palazzo Comunale. Erano poco più delle 19 quando la rock star senese ha fatto il suo ingresso nella stanza privata del Sindaco, per uscirne un’ora più tardi; con lei la sua manager Adele Di Palma, mentre la piccola Penelope se n’è rimasta con la sua “tata” e alcuni amici della cantante in giro per Piazza del Campo. A Gianna sta a cuore il progetto di Siena Capitale Europea della Cultura e di questo si è parlato, anche se la Nannini ha trovato il modo anche per divagare raccontando aneddoti della sua vita da senese, fino a intonare canti contradaioli, e regalare il suo ultimo cd con tanto di dedica al sindaco. I suoi racconti hanno spaziato un po’per tutto il mondo, arrivando fino in Iraq, un’esperienza questa vissuta nel 2003, tra gli studenti di una Bagdad distrutta dalla guerra, dove ha tenuto in mezzo a loro lezioni di canto e di musica, sorridendo e piangendo: “Un pezzo della mia vita che terrò per sempre ancorato nel mio cuore – ha confessato Gianna Nannini -. Ho visto una grande città distrutta, dove sono andati persi tesori culturali immensi, come la biblioteca di Bagdad; allora mi sono data da fare; rientrata in Italia abbiamo organizzato una grande raccolta di libri e siamo andati a portarli ai giovani di quella terra martoriata. Senza cultura il mondo non ha anima”.
Come detto, a Gianna Nannini sta a cuore il progetto che vede Siena candidata a Capitale europea per la Cultura: “Si può fare, credo nella bontà di questa iniziativa, do la mia disponibilità a centrare un obiettivo troppo importante per questa città, affinché possa ospitare giovani da tutto il Continente”.
“E’ stato un incontro piacevole – ha dichiarato Valentini – nel corso del quale ho riscontrato direttamente l’amore della Nannini per la terra natia e l’orgoglio con cui è disponibile a raccontare a tutta l’Europa l’essenza della cultura senese e della unicità del Palio e delle Contrade. Le ho raccontato i tratti essenziali del nostro progetto e Gianna si è dimostrata interessata soprattutto alla parte che riguarda la sperimentazione culturale, in campo letterario così come in quello artistico, guardando ad altre esperienze avanzate come quelle di Berlino che sono un esempio di grande apertura verso i giovani di tutto il mondo. Nei prossimi giorni vedremo insieme quale sarà la modalità migliore per esternare l’appoggio della Nannini al nostro sogno, coinvolgendo anche la Regione Toscana che sta diventando il partner fondamentale del progetto di Siena capitale della cultura europea”.
Uno dei prossimi appuntamenti potrebbe essere fissato a Firenze, prima della fine di ottobre; lì con molte probabilità vi sarà anche Matteo Renzi che sta appoggiando totalmente la candidatura di Siena. Potrebbe essere questo uno degli incontri chiave per ufficializzare l’entrata in scena di Gianna Nannini, che nel lontano 1982 scrisse e interpretò “Ragazzo dell’Europa” uno dei suoi tanti successi che l’hanno resa famosa, un brano questo che appare quanto mai azzeccato per fare da colonna sonora a un evento a cui Siena aspira e crede in maniera totale, per il rilancio di una città che ha troppo bisogno di fare un importante balzo in avanti.
Alle 20 Gianna Nanini riappare in Piazza del Campo; qualche turista la riconosce ed ecco l’immediata richiesta di foto e autografi; arriva Penelope e Gianna le mette il fazzoletto dell’Oca al collo: “Vedi, anche la mamma ce l’ha, lo devi portare, giù alle Fonti ce l’avranno tutti i i bambini”.
“Devo venire con più calma a Siena, per godermela fino in fondo, una città unica, dal sapore incantato”. Dopodiché Gianna arriva in Fontebranda e alza il calice della vittoria: assieme agli Ocaioli ha gridato, cantato, brindato, fino a notte fonda. Poi, sul finire della serata, ha preso la via di casa…