Successo per l’iniziativa dell’associazione di area vasta Terre Comuni
SIENA. La rivoluzione della banda ultralarga come strumento di crescita, di semplificazione, di trasparenza della pubblica amministrazione e di “open data”, ovvero di dati accessibili a tutti. E’ stato questo il grande tema al centro dell’incontro tematico organizzato dall’associazione di area vasta “Terre Comuni”, svoltosi ieri a Siena presso l’Auditorium dell’Università per Stranieri, in via dei Pispini. All’evento, che ha visto una notevole e qualificata partecipazione sono intervenuti: Mirko Lalli, Ludwig Bargagli e Nicola Rossi, digital champions delle province di Arezzo, Grosseto e Siena, Walter Nicolino, architetto dello studio Ratti e Antonello Giacomelli, sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico con delega alla comunicazione.
Dopo il saluto della direttrice dell’Università per Stranieri di Siena Cristiana Rita Alfonsi e l’introduzione dei deputati Luigi Dallai e Marco Donati, sono intervenuti anche i ragazzi dell’Istituto Tito Sarrocchi di Siena per presentare la App che hanno realizzato e che è valsa loro un premio e uno stage negli Usa.
“La banda ultralarga – ha detto Dallai – sarà l’infrastruttura portante del sistema economico del prossimo futuro e di un sistema sociale che vogliamo aggiornare, senza andare ad intaccare, ma anzi valorizzando quelle che sono le peculiarità e le caratteristiche dei nostri territorio. È possibile utilizzare appieno la tecnologia per migliorare la qualità della vita dei cittadini, dei rapporti sociali, delle imprese, delle amministrazioni. Terre Comuni nasce anche per questo, per accompagnare i territori della Toscana del sud in una crescita che sappia coniugare la ricchezza della nostra storia con le opportunità delle tecnologie più avanzate”.
“Siamo di fronte – ha detto Giacomelli – a una rivoluzione pari, se non superiore, a quella industriale. E’ la rivoluzione del digitale che sta cambiando e cambierà le relazioni, il business, l’incontro tra culture, la nostra vita. L’Italia, che sta scontando un netto ritardo sul fronte delle infrastrutture immateriali, deve affrontare questa sfida perché da qui passa il futuro. Il Governo ha approvato due settimane fa il piano nazionale per la banda ultralarga. Questa è già una notizia perché fino ad oggi uno dei limiti del nostro Paese era quello di non avere un piano unico e coerente. Oggi ce l’abbiamo ed è anche molto ambizioso, perché vogliamo raggiungere l’obiettivo europeo più alto, ovvero dare una connessione ultraveloce di 100 megabit, per un cittadino su due, entro il 2020. Il Governo sta facendo la sua parte, ora tocca ai privati fare la propria. Credo che in questa partita decisiva per il futuro del Paese la Toscana possa essere un motore importante visto che la banda larga è già quasi ultimata e si può passare a quella ultra larga. Un passaggio che significa ricadute concrete in termini di lavoro, servizi, promozione del territorio”.