di Augusto Mattioli
SIENA. E' fin troppo scoperto il gioco del centrodestra nazionale (anche con il supporto dell’informazione dei giornali e dele tv che fanno riferimento al presidente Berlusconi), contro l’università di Siena, presa a simbolo di tutti i mali che affliggono la gran parte degli atenei italiani.
Un gioco che sta davvero dando sui nervi a tutti quelli che vi lavorano, come appare chiaro dalla preoccupata nota uscita dopo l’assemblea spontanea che si è svolta questo pomeriggio del cortile del rettorato.
(Clicca qui per leggere il comunicato dell'Assemblea)
Che ci sia la necessità di fare chiarezza sulla situazione economica dell’ateneo (e sui modi per uscirne senza che poi si ripeta questa situazione), non si discute. Ma che si voglia arrivare al commissariamento dell’ateneo è più che un sospetto. Questa vicenda fa, però, pensare che sull’università di Siena ci sia un gioco più ampio. Ampiamente politico.
Siena nel suo complesso è una città che non sembra essere molto gradita dal centrodestra, tenuto negli strapuntini dei posti che contano (vedi Banca e Fondazione Mps), che probabilmente vuol dimostrare che le cosiddette “baronie rosse” dell’università sono la fonte di tutti i mali. E che la destra, quella berlusconiana, è la soluzione di tutti i problemi. Compresi quelli del governo del nostro territorio.
SIENA. E' fin troppo scoperto il gioco del centrodestra nazionale (anche con il supporto dell’informazione dei giornali e dele tv che fanno riferimento al presidente Berlusconi), contro l’università di Siena, presa a simbolo di tutti i mali che affliggono la gran parte degli atenei italiani.
Un gioco che sta davvero dando sui nervi a tutti quelli che vi lavorano, come appare chiaro dalla preoccupata nota uscita dopo l’assemblea spontanea che si è svolta questo pomeriggio del cortile del rettorato.
(Clicca qui per leggere il comunicato dell'Assemblea)
Che ci sia la necessità di fare chiarezza sulla situazione economica dell’ateneo (e sui modi per uscirne senza che poi si ripeta questa situazione), non si discute. Ma che si voglia arrivare al commissariamento dell’ateneo è più che un sospetto. Questa vicenda fa, però, pensare che sull’università di Siena ci sia un gioco più ampio. Ampiamente politico.
Siena nel suo complesso è una città che non sembra essere molto gradita dal centrodestra, tenuto negli strapuntini dei posti che contano (vedi Banca e Fondazione Mps), che probabilmente vuol dimostrare che le cosiddette “baronie rosse” dell’università sono la fonte di tutti i mali. E che la destra, quella berlusconiana, è la soluzione di tutti i problemi. Compresi quelli del governo del nostro territorio.