SIENA. Lunedì prossimo (16 febbraio), la Commissione Ambiente della Camera sarà in Amiata per un incontro con le istituzioni ed i Comitati locali sul tema della geotermia.
Anticipando l'appuntamento, Franco Ceccuzzi, deputato del PD, ha lanciato uno slogan “Vogliamo restituire il territorio al territorio”, perché la risorsa geotermia è del territorio. Da qui parte per spiegare come reputi “coloniale” l'accordo che concede all'Enel l'esclusiva sulla sfruttamento della risorsa. L'attuale legge, secondo il deputato democratico, non è solo obsoleta, ma anche ingiusta e riguarda solo le province di Siena, Grosseto, Pisa e Livorno.
Per questo ha deciso di presentare una proposta di legge che tenga conto del mutare dei tempi, delle esigenze e della coscienza ambientalista. Ceccuzzi afferma che l'utile per lo sfruttamento debba competere agli enti locali o debba essere assegnato mediante gara. Certo è che “la remunerazione rivolta al territorio dovrà essere aggiornata: dalle 3 lire/kW attualmente assegnate a Regione, Comuni e Comunità Montana, si dovrà passare ai 5 centesimi di euro. Inoltre, si dovrà valutare anche l'eventuale danno ambientale, che andrà risarcito secondo la normativa prevista dalla Legge Mattioli del 2006, considerando anche l'ipotesi del decadimento della concessione in caso di danno grave”.
All'incontro erano presenti anche il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli, ed il presidente della Comunità Montana Amiata Valdorcia, Giuliano Simonetti. Quest'ultimo, prendendo la parola dopo Franco Ceccuzzi, ha spiegato come sarà articolata la visita della Commissione. Ha poi puntualizzato che “è necessario avere una legge di riordino, anche seguendo le sollecitazioni dell'Authority per le concessioni”, ha poi sottolineato che “Piancastagnaio ha garantito la risorsa senza garanzie sul piano politico-amministrativo” ed ha ribadito che il comprensorio dell'Amiata senese “non può sopportare più di tre centrali geotermiche” e che si deve lavorare su tre fronti: “la sicurezza della salute dei cittadini, il controllo del territorio da parte degli enti locali ed un ritorno che consenta di utilizzare la risorsa ai fini economici ed occupazionali”.
Il sindaco Agnorelli ha, poi, affrontato il tema della pericolosità delle emissioni da parte delle centrali Enel (con la necessità di chiudere rapidamente PC2) e ha dichiarato che la posizione dei Comitati contro lo sfruttamento della geotermia “non è chiara”, anche se ultimamente è più possibilista. “Gli accordi – ha detto – prevedono la chiusura di PC2, ma solo dopo che sarà attiva la centrale PC3, che dovrà fornire il calore geotermico a Floramiata” ed ha auspicato che da questa centrale possa partire anche un termodotto diretto verso l'abitato, in modo da poter sfruttare il teleriscaldamento anche nelle case.
La Commissione Ambiente della Camera incontrerà le istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montana) alle ore 11 al Comune di Piancastagnaio, successivamente visiterà alcune centrali e alle 16 incontrerà una delegazione dei Comitati.
(Clicca qui per leggere qualche anticipazione della proposta di legge)
Anticipando l'appuntamento, Franco Ceccuzzi, deputato del PD, ha lanciato uno slogan “Vogliamo restituire il territorio al territorio”, perché la risorsa geotermia è del territorio. Da qui parte per spiegare come reputi “coloniale” l'accordo che concede all'Enel l'esclusiva sulla sfruttamento della risorsa. L'attuale legge, secondo il deputato democratico, non è solo obsoleta, ma anche ingiusta e riguarda solo le province di Siena, Grosseto, Pisa e Livorno.
Per questo ha deciso di presentare una proposta di legge che tenga conto del mutare dei tempi, delle esigenze e della coscienza ambientalista. Ceccuzzi afferma che l'utile per lo sfruttamento debba competere agli enti locali o debba essere assegnato mediante gara. Certo è che “la remunerazione rivolta al territorio dovrà essere aggiornata: dalle 3 lire/kW attualmente assegnate a Regione, Comuni e Comunità Montana, si dovrà passare ai 5 centesimi di euro. Inoltre, si dovrà valutare anche l'eventuale danno ambientale, che andrà risarcito secondo la normativa prevista dalla Legge Mattioli del 2006, considerando anche l'ipotesi del decadimento della concessione in caso di danno grave”.
All'incontro erano presenti anche il sindaco di Piancastagnaio, Fabrizio Agnorelli, ed il presidente della Comunità Montana Amiata Valdorcia, Giuliano Simonetti. Quest'ultimo, prendendo la parola dopo Franco Ceccuzzi, ha spiegato come sarà articolata la visita della Commissione. Ha poi puntualizzato che “è necessario avere una legge di riordino, anche seguendo le sollecitazioni dell'Authority per le concessioni”, ha poi sottolineato che “Piancastagnaio ha garantito la risorsa senza garanzie sul piano politico-amministrativo” ed ha ribadito che il comprensorio dell'Amiata senese “non può sopportare più di tre centrali geotermiche” e che si deve lavorare su tre fronti: “la sicurezza della salute dei cittadini, il controllo del territorio da parte degli enti locali ed un ritorno che consenta di utilizzare la risorsa ai fini economici ed occupazionali”.
Il sindaco Agnorelli ha, poi, affrontato il tema della pericolosità delle emissioni da parte delle centrali Enel (con la necessità di chiudere rapidamente PC2) e ha dichiarato che la posizione dei Comitati contro lo sfruttamento della geotermia “non è chiara”, anche se ultimamente è più possibilista. “Gli accordi – ha detto – prevedono la chiusura di PC2, ma solo dopo che sarà attiva la centrale PC3, che dovrà fornire il calore geotermico a Floramiata” ed ha auspicato che da questa centrale possa partire anche un termodotto diretto verso l'abitato, in modo da poter sfruttare il teleriscaldamento anche nelle case.
La Commissione Ambiente della Camera incontrerà le istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montana) alle ore 11 al Comune di Piancastagnaio, successivamente visiterà alcune centrali e alle 16 incontrerà una delegazione dei Comitati.
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