SIENA. Monta la polemica sugli ungulatied i danni alla'agricoltura da essi provocati.Nella diatriba si inserisce anche l’assessore all’agricoltura Claudio Galletti, di cui riportiamo integralmente il pensiero.
"Sono rimasto molto sorpreso dalla posizione assunta dalle associazioni agricole senesi che minacciano di uscire dagli Ambiti Territoriali di Caccia “se non si trovano soluzioni concrete ed in tempi rapidi” – come affermano – rispetto alla presenza dei cinghiali e dei danni provocati da questi ungulati. Sono rimasto sorpreso perché il problema è concentrato solo in alcune aree dell’ATC 17. Per cui perché minacciare di uscire “dagli “ ATC, visto che negli ATC 18 e 19 (quindi in oltre 2/3 del territorio provinciale) la situazione è sostanzialmente in equilibrio rispetto alle densità ed alle presenze di questo ungulato, addirittura migliore rispetto agli anni precedenti? Questo le associazioni lo sanno bene, perché periodicamente ci incontriamo nel tavolo provinciale, istituito da diversi anni e da diversi mesi abbiamo insieme discusso e condiviso interventi straordinari che stiamo portando avanti.
Come Provincia abbiamo fornito tutti i dati relativi agli abbattimenti e ai danni alle colture per l’anno 2007 e i primi mesi 2008, da dove si evince con chiarezza che è aumentato il numero dei capi abbattuti, ed è diminuita l’entità complessiva dei danni, nonostante l’aumento anche consistente del prezzo di alcune colture agricole. Questo per gli ATC 18 e 19.
Per quanto riguarda invece l’effettiva criticità registrata nel corso dell’anno 2007 in alcune aree dell’ATC 17 (Montagnola, Casole, Valdimerse, Chianti) con danni consistenti alle colture, le associazioni conoscono perfettamente gli interventi straordinari che si stanno facendo da alcuni mesi con risultati significativi. Sono stati abbattuti, nonostante la caccia chiusa, con provvedimenti di contenimento un numero consistente di cinghiali e c’è anche un significativo rallentamento delle richieste e delle segnalazioni di danno.
Stiamo continuando ad intervenire, in accordo anche con il Prefetto, non solo nelle aree non vocate, dove il cinghiale deve essere eradicato, ma dentro gli istituti faunistici pubblici e privati, nelle aree demaniali e nelle riserve naturali. Abbiamo l’impegno con le associazioni tutte (anche quelle venatorie) che continueremo gli interventi.
Ritengo che lo sforzo straordinario che si sta compiendo, che dovrebbe vedere la condivisione ed il supporto da parte di tutti, stia già dando dei risultati significativi. Continueremo con convinzione su questa strada. Credo, infine, che la presenza dentro gli ATC e il loro buon funzionamento vada a vantaggio di tutti, in particolare della tutela delle produzioni agricole e degli interessi degli agricoltori. Mi pare che le affermazioni dell’assessore regionale ci confortano nel proseguire su questa strada”.