7 persone denunciate per l
SIENA. E’ stato un Natale di costante ed ininterrotto impegno per i militari del Comando Provinciale di Siena. Come ogni anno, infatti, è stata intensificata l’attività di controllo finalizzata alla repressione dell’illecita detenzione e commercializzazione di fuochi d’artificio.
I controlli sono stati pianificati a tavolino già dai mesi precedenti nei quali i militari, avvalendosi della collaborazione del Ministero dell’Interno e di un esperto artificiere, avevano acquisito le informazioni necessarie attinenti le caratteristiche balistiche di alcuni fuochi pirotecnici posti in vendita nel senese.
L’attività posta in essere ha rilevato spiacevoli sorprese in quanto alcuni prodotti posti in vendita non erano mai stati riconosciuti e classificati dal Ministero e, di fatto, non erano conformi alle prescritte norme di sicurezza con possibili rischi per l’incolumità degli utilizzatori.
Dato ancor meno confortante è che tale tipologia di fuoco d’artificio è da includersi tra quelli per i quali è consentita la libera vendita, che possono essere alienati anche a minorenni purché di età superiore ai 14 anni ed il cui commercio non è soggetto ad alcuna autorizzazione di Pubblica Sicurezza, talché possono essere venduti in qualsiasi esercizio pubblico.
Altri prodotti invece non presentavano le prescritte informazioni di sicurezza, indispensabili per il consumatore e per gli organi di controllo, attinenti il corretto utilizzo dell’artifizio e informazioni riguardanti il quantitativo delle polveri da sparo dei fuochi.
Le attività poste in essere dai militari della Compagnia di Siena e dalla Tenenza di Poggibonsi hanno portato al sequestro di ben 311.629 artifici.
Le operazioni di Polizia sono iniziate nella circoscrizione senese per terminare addirittura a Prato, ciò in quanto le grandi aziende di distribuzione si trovano proprio in quel Comune, infatti le Procure interessate sono state quelle di Siena, Firenze e Prato.
Sette i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per l’illegale importazione, commercializzazione in Italia di materiale esplodente prodotto in Cina, con la conseguente frode in commercio.