Il sindaco esprime l'indicazione di voto ed invita tutti a fare il proprio dovere
SIENA. “Al referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno voterò quattro ‘Sì’. Un sì per cancellare il legittimo impedimento; un sì per dire no al nucleare e due sì per ribadire che l’acqua è e deve restare un bene pubblico, di tutti”. Con queste parole Franco Ceccuzzi, sindaco di Siena, ha annunciato il suo voto rispetto al prossimo appuntamento referendario.
“La prima sfida da vincere – afferma Ceccuzzi – è quella del raggiungimento del quorum. Come ha detto il nostro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, votare è un dovere, oltre che un diritto per ogni cittadino. I temi che sono al centro del voto, poi, acqua, ambiente, giustizia sono talmente importanti che vanno al di là dell’appartenenza politica e toccano la vita di ognuno di noi. Venticinque anni fa anni fa fui tra i promotori dei referendum sul nucleare, che vincemmo superando ampiamente il quorum. Quel pronunciamento popolare fu inequivocabile e doveva essere rispettato. La riapertura di una opzione nucleare per l’Italia è già una forzatura ed è giusto che venga nuovamente sottoposta alla volontà popolare. I dubbi sulla autenticità del ripensamento del governo sono più che legittimi ed il pronunciamento prima della Cassazione e poi della Corte Costituzionale sono a garanzia dei diritti dei cittadini. Non basta votare contro il nucleare, però. Serve anche un impegno per sviluppare le altre fonti di produzione di energia a partire dal lavoro che come amministrazione comunale, vogliamo portare avanti per favorire, a Siena, la realizzazione di una filiera delle rinnovabili e del risparmio energetico. A questo proposito, con l’assessore all’urbanistica Paola Rosignoli, nei prossimi giorni incontreremo gli ordini professionali per discutere con loro su quali possano essere le regole urbanistiche ed edilizie più efficaci per dare slancio a una nuova cultura del progettare e del costruire, in grado di dare centralità alla riduzione dei consumi ed al tema della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature: dall’urbanistica all’edilizia fino alla mobilità”.
“Per quanto riguarda i quesiti sull’acqua – continua Ceccuzzi – voterò sì per ribadire il valore comune di questo bene prezioso e per confermare il forte ruolo pubblico nella sua gestione. Questi anni di lavoro, con il rafforzamento del nostro territorio dell’autorità di ambito territoriale ottimale, hanno dimostrato che il coinvolgimento dei cittadini sui processi decisionali per questo servizio essenziale è la strada giusta da seguire anche in futuro. Personalmente mi sono battuto da parlamentare contro il decreto Ronchi, che vuole privatizzare l’acqua e farne un prodotto di mercato al pari di ogni altro, e mi esprimerò come cittadino per abrogare queste norme inique. Voterò sì, infine, per abrogare il legittimo impedimento, perché la giustizia italiana ha bisogno di una riforma seria e non di norme ad personam, buone solo per salvare il premier oggi e il potente di turno, domani”.