SIENA. (a. p.) Nel 1419, Jacopo della Quercia, che da dopo questa commissione prende il nome di Jacopo della Fonte, riceve come compenso 2.000 fiorini d’oro senesi per la realizzazione della Fonte Gaia in Piazza del Campo a Siena. Nel 1868, la Fonte originale viene trasferita e successivamente portata nel fienile del Santa Maria della Scala, per preservarla dalle
intemperie, e, al suo posto, viene installata una copia realizzata dallo scultore Tito Sarrocchi, che ancora si può ammirare.
Nel frattempo, in epoca molto più vicina al quotidiano, è apparso, per la sua brillante illuminazione, un quadro elettrico posto sul lato destro della Fonte, da cui si diramano un filo e una forassite, uno che scavalca, una che buttata in terra arriva a tre specie di tablet
appoggiati sul muricciolo basso che illuminano di notte la grande opera.
Lavoro approssimativo che non è dato sapere se svolto in procedura d’urgenza per fare un punto luce sul gorgoglio dell’acqua o se, dopo attente ricerche, è il modo migliore per far luce ai piccioni, mentre vanno a bere.