Il saluto e il ringraziamento dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese
SIENA. Dal 1° settembre andrà in pensione il professor Franco Bagnoli, direttore della Terapia Intensiva Neonatale e neonatologo di fama mondiale che ha avuto cura di oltre 50 mila neonati e rappresenta una parte importantissima della storia della neonatologia italiana e del policlinico Santa Maria alle Scotte. Il direttore generale, Pierluigi Tosi, a nome di tutto l’ospedale, ringrazia con affetto e profonda stima il professor Bagnoli che, con il suo impegno, ha portato la neonatologia senese ai massimi livelli internazionali e ha fatto crescere un team di professionisti affiatato e altamente qualificato. Sin dal 1968, quando le mamme partorivano nell’antico ‘Spedale di Santa Maria della Scala, il professor Bagnoli è stato una figura di riferimento per tutti i bambini nati a Siena, e ha continuato a curarli anche con il trasferimento alla Clinica Salus nel 1975 e infine alle Scotte nel 1999. Aiuto del professor Rodolfo Bracci, che ha ricevuto il Mangia d’Oro proprio per il forte impulso dato alla neonatologia senese, il professor Bagnoli è diventato direttore della Terapia Intensiva Neonatale dell’AOU Senese nel 1998, curando negli ultimi 12 anni circa 2 mila neonati gravemente patologici o prematuri e rimanendo sempre vicino alle famiglie anche con la fondazione della onlus “Coccinelle – amici del neonato”, che ha sede proprio alle Scotte e di cui è presidente. E’ autore di oltre 500 pubblicazioni e i suoi studi sono considerati fondamentali per la terapia della mineralizzazione ossea del bambino, soprattutto se pretermine. L’ottimo lavoro svolto, l’affiatamento con l’èquipe medica e infermieristica e la condivisione di saperi e competenze hanno permesso di salvare la vita a tantissimi bambini. Il tasso di sopravvivenza della TIN senese, infatti, per bambini nati tra la 23^ e la 26^ settimana di gestazione è fra i più alti del mondo e, complessivamente, la sopravvivenza dei neonati con peso inferiore a un chilo è dell’83%, mentre sopra il chilo, esclusi i casi di patologie malformative, è del 100%.