SIENA. “Sono pienamente soddisfatto dell'incontro di questa mattina, della chiarezza dell'esposizione degli interlocutori e degli spunti che sono emersi. Abbiamo raccolto alcuni suggerimenti importanti su come poter migliorare alcuni servizi”. Con queste parole il presidente della commissione Sanità Marco Remaschi (Pd) ha commentato l'incontro, che si è svolto a Siena, con i vertici delle aziende sanitarie dell'Area vasta sud-est, che comprende le province di Siena, Arezzo e Grosseto.
“Il quadro che ne viene fuori – ha proseguito Remaschi – è che nella Toscana del sud-est la sanità vanta un buon livello di servizi, ma va detto che il lavoro e le sfide da affrontare non mancano. Dobbiamo tenere conto che le risorse della sanità impegnano il 70 per cento del bilancio regionale, e perciò dobbiamo avere massimo senso di responsabilità nel riformulare l'approccio con cui legiferare”. L'incontro di stamattina, il terzo della serie tenuto in varie parti della Toscana, chiude la ricognizione che la commissione Sanità ha voluto effettuare sul territorio per conoscere dai diretti interessati quelle che sono le punte di eccellenza, ma anche le criticità del sistema sanitario regionale a cui è necessario trovare una risposta.
La fotografia della sanità della Toscana meridionale, secondo quanto esposto dai presenti, presenta un panorama variegato di luci e ombre. Come ha spiegato Fausto Mariotti, coordinatore dell'Area Vasta del sud-est nonché direttore generale dell'Asl 9 di Grosseto, la popolazione di quest'area ammonta a 841 mila residenti, di cui il 23,8% ultrasessantacinquenni. Si tratta di un territorio con differenze importanti, soprattutto tra il territorio grossetano e le aree senesi e aretine: a Grosseto è più elevata la mortalità per alcuni tipi di malattie e per cause accidentali, così come sempre nel grossetano si registra un'alta percentuale (47,99%) di popolazione che vive in zone considerate “deprivate”, contro il 32,67 di Siena e il 23,57 di Arezzo, e si registrano gli stili di vita peggiori. Nel 2009 i ricoveri nelle strutture del sud-est di residenti sono stati dell'80,3%, mentre la fuga verso altre province toscane è stata del 9,4% e fuori Toscana del 9,6%. Buoni risultati, secondo il direttore generale dell'Estav sud-est Francesco Izzo, si sono registrati nell'attività del nuovo ente, che è riuscito a risparmiare 21 milioni di euro negli acquisti di materiale sanitario, con una crescita del risparmio nell'ultimo triennio del 91% e con un accorpamento delle gare che ha ridotto il numero degli atti del 60%. A Grosseto, ha spiegato il direttore dell'Asl 9 Mariotti, l'Asl ha avuto il salto di qualità maggiore negli ultimi anni rispetto alle altre aziende, riducendo notevolmente i tempi di attesa; rimangono alcune criticità come il costo sanitario pro-capite.
Ad Arezzo, secondo le parole del direttore generale della Asl 8 Enrico Desideri, si registra una tendenza in aumento del numero delle persone che si rivolgono al pronto soccorso, dato su cui occorre lavorare potenziando i servizi territoriali, e sono in atto strategie per ridurre la spesa farmaceutica e la mobilità passiva fuori regione.
Per la direttrice generale dell'Asl 7 di Siena Laura Benedetto gli sforzi maggiori dell'ultimo periodo hanno riguardato una nuova organizzazione su base dipartimentale e una maggiore integrazione con l'ospedale Le Scotte, nonché il lavoro con i medici di base per diminuire le liste di attesa per visite ed esami.
“Confermo la bontà del metodo di confrontarsi sul territorio con gli addetti ai lavori, metodo che la Commissione dovrà applicare anche in futuro”, ha commentato alla fine dell'incontro anche il vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl). Mugnai ha ribadito però di non essere stato convinto, nel giro degli incontri tenuti, dell'effettiva necessità di avere in Toscana tre Estav anziché una sola. “Continuo a ritenere – ha detto – che un unico ente di maggiore massa critica potrebbe spuntare prezzi migliori sugli acquisti e anche riunire insieme le migliori professionalità espresse a livello regionale”
“Il quadro che ne viene fuori – ha proseguito Remaschi – è che nella Toscana del sud-est la sanità vanta un buon livello di servizi, ma va detto che il lavoro e le sfide da affrontare non mancano. Dobbiamo tenere conto che le risorse della sanità impegnano il 70 per cento del bilancio regionale, e perciò dobbiamo avere massimo senso di responsabilità nel riformulare l'approccio con cui legiferare”. L'incontro di stamattina, il terzo della serie tenuto in varie parti della Toscana, chiude la ricognizione che la commissione Sanità ha voluto effettuare sul territorio per conoscere dai diretti interessati quelle che sono le punte di eccellenza, ma anche le criticità del sistema sanitario regionale a cui è necessario trovare una risposta.
La fotografia della sanità della Toscana meridionale, secondo quanto esposto dai presenti, presenta un panorama variegato di luci e ombre. Come ha spiegato Fausto Mariotti, coordinatore dell'Area Vasta del sud-est nonché direttore generale dell'Asl 9 di Grosseto, la popolazione di quest'area ammonta a 841 mila residenti, di cui il 23,8% ultrasessantacinquenni. Si tratta di un territorio con differenze importanti, soprattutto tra il territorio grossetano e le aree senesi e aretine: a Grosseto è più elevata la mortalità per alcuni tipi di malattie e per cause accidentali, così come sempre nel grossetano si registra un'alta percentuale (47,99%) di popolazione che vive in zone considerate “deprivate”, contro il 32,67 di Siena e il 23,57 di Arezzo, e si registrano gli stili di vita peggiori. Nel 2009 i ricoveri nelle strutture del sud-est di residenti sono stati dell'80,3%, mentre la fuga verso altre province toscane è stata del 9,4% e fuori Toscana del 9,6%. Buoni risultati, secondo il direttore generale dell'Estav sud-est Francesco Izzo, si sono registrati nell'attività del nuovo ente, che è riuscito a risparmiare 21 milioni di euro negli acquisti di materiale sanitario, con una crescita del risparmio nell'ultimo triennio del 91% e con un accorpamento delle gare che ha ridotto il numero degli atti del 60%. A Grosseto, ha spiegato il direttore dell'Asl 9 Mariotti, l'Asl ha avuto il salto di qualità maggiore negli ultimi anni rispetto alle altre aziende, riducendo notevolmente i tempi di attesa; rimangono alcune criticità come il costo sanitario pro-capite.
Ad Arezzo, secondo le parole del direttore generale della Asl 8 Enrico Desideri, si registra una tendenza in aumento del numero delle persone che si rivolgono al pronto soccorso, dato su cui occorre lavorare potenziando i servizi territoriali, e sono in atto strategie per ridurre la spesa farmaceutica e la mobilità passiva fuori regione.
Per la direttrice generale dell'Asl 7 di Siena Laura Benedetto gli sforzi maggiori dell'ultimo periodo hanno riguardato una nuova organizzazione su base dipartimentale e una maggiore integrazione con l'ospedale Le Scotte, nonché il lavoro con i medici di base per diminuire le liste di attesa per visite ed esami.
“Confermo la bontà del metodo di confrontarsi sul territorio con gli addetti ai lavori, metodo che la Commissione dovrà applicare anche in futuro”, ha commentato alla fine dell'incontro anche il vicepresidente della commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl). Mugnai ha ribadito però di non essere stato convinto, nel giro degli incontri tenuti, dell'effettiva necessità di avere in Toscana tre Estav anziché una sola. “Continuo a ritenere – ha detto – che un unico ente di maggiore massa critica potrebbe spuntare prezzi migliori sugli acquisti e anche riunire insieme le migliori professionalità espresse a livello regionale”