Care Colleghe e cari Colleghi, Collaboratrici e Collaboratori, Studentesse e Studenti,
quando poco più di quattro anni fa mi candidai a Rettore avevo in animo, se fossi stato eletto, di realizzare una serie di interventi che avevano quale obiettivo principale il rinnovamento del nostro Ateneo, in vista di sempre nuovi e migliori risultati. La storia più recente, nota a tutti, mi ha imposto di agire in modo completamente diverso perché a partire dal settembre del 2008 l'obiettivo da raggiungere è stato salvare il nostro Ateneo. Mi sono trovato, infatti, di fronte a una situazione che mai avrei potuto immaginare.
Oggi, grazie all'impegno e ai sacrifici di molti, conosciamo la reale consistenza della nostra crisi finanziaria e stiamo lavorando per risanare i conti della nostra Università e riportare l'Ateneo in un progetto di positivo sviluppo. Siamo nella speranza di poterlo fare grazie a una serie di interventi, dolorosi e difficili, che abbiamo realizzato in questi ultimi mesi e che dovranno proseguire anche nei prossimi anni; e siamo nella speranza di poterlo fare grazie all'aiuto che le Istituzioni, nazionali e territoriali, ci hanno dato. Se, dunque, oggi la nostra Università ha un futuro è perché abbiamo messo energia, professionalità, impegno e tanto lavoro per giungere a questo punto, che dobbiamo considerare come il punto per una nuova partenza.
Mi presento a voi per proseguire nel mandato di Rettore per il prossimo quadriennio, convinto che dalla crisi possa nascere una nuova storia, un'opportunità d'impresa, una capacità di rinnovamento, un'occasione di rinascita della nostra Università, che ci vedano protagonisti consapevoli della sfida che ci attende.
Questi anni sono stati durissimi, segnati da difficoltà e criticità indicibili, che ci hanno costretti a sostenere la fatica di fronteggiare il presente senza smarrire un'idea di futuro. Nonostante tutto, mai ho pensato di abbandonare la guida di questa Istituzione; anzi ho lottato – anche quando i più mi consideravano un folle – per far attecchire ovunque la consapevolezza che, per quanto difficile, la partita che avevamo dinanzi andava affrontata, giocata e vinta.
Con la decisione di mettermi a disposizione dell'Ateneo per altri quattro anni, vi propongo di affrontare con me quella che considero la seconda fase della sfida e di cercare di vincerla insieme. Dovremo, cioè, portare a termine quanto abbiamo stabilito concordemente e in maniera condivisa nel Piano di interventi 2010-2014: il risanamento finanziario ed economico dell'Ateneo e un progetto di rilancio della nostra Università, basato sulla massima attenzione ai conti ma anche sul mantenimento e, possibilmente, sul miglioramento dei livelli di qualità della nostra ricerca, della didattica e dei servizi che eroghiamo.
Ma è anche su un altro fronte che chiamo voi tutti a una scelta: nei prossimi mesi, l'applicazione delle nuove norme nazionali che il Parlamento si appresta a varare potrà segnare nel profondo il sistema universitario italiano. Dal momento che alcune di queste norme necessitano, a mio avviso, di cambiamenti rilevanti, mi adopererò in Conferenza dei Rettori e in ambito governativo, per quanto mi sarà possibile, perché siano modificate.
Alcuni temi che il tavolo nazionale dovrà affrontare sono anche i "nostri" temi, come la questione dei ricercatori, per i quali considero prioritario agire in relazione alla definizione dello stato giuridico, con il riconoscimento del loro ruolo fondamentale, e come l'accesso nel nostro sistema della ricerca dei giovani ricercatori di talento, che sono sempre più costretti a lasciare l'Università, se non il Paese.
Come si può rilevare dal nostro Conto consuntivo 2009 appena approvato, le azioni che abbiamo intrapreso cominciano a manifestare i loro effetti positivi. La loro reale e completa efficacia si rivelerà però nei prossimi anni. Ed è per questo che ritengo opportuna una continuità che possa assicurare il raggiungimento del risanamento, obiettivo ineludibile e necessario perché il nostro Ateneo continui l'"avventura" iniziata 770 anni fa, mantenendo quella grande e meritata reputazione che abbiamo ereditato e contribuito ad accrescere in tutte le aree scientifico-disciplinari.
Nessuna sfida potrà essere veramente affrontata se non ridurremo il disavanzo strutturale. È questo il risultato prioritario, senza il quale stipendi, ricerca, didattica e servizi non potranno esistere e senza il quale sarà difficile, se non impossibile, sviluppare un serio e credibile progetto per il futuro del nostro Ateneo. Tutto ciò potrà essere realizzato affrontando con coraggio una riorganizzazione seria ed efficace, che tenda a razionalizzare e, al contempo, a valorizzare capacità, saperi e professionalità. Siamo in grado di farlo e lo abbiamo dimostrato con le azioni già messe in atto.
Abbiamo superato alcuni dei momenti più critici grazie agli interventi economici della Banca senese, del Governo e, soprattutto, della Regione Toscana. Sappiamo oggi di poter contare su un periodo relativamente lungo per poter affrontare e risolvere i problemi che abbiamo davanti. Tuttavia, sappiamo anche che i prossimi anni si annunciano difficili per l'intero sistema universitario nazionale, data la prevista sensibile diminuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario.
Candidandomi dunque per il prossimo mandato, mi impegno a lavorare con decisione nel percorso iniziato, cercando di coniugare l'esigenza di raggiungere al più presto l'equilibrio finanziario con la necessità di avere una Università di eccellenza nella ricerca e nella didattica. Una Università gradita agli studenti, in sintonia con la Città di Siena e con il territorio della Toscana del Sud, in grado di fornire servizi essenziali di qualità per la popolazione e per le imprese, quali soprattutto l'assistenza sanitaria e l'innovazione tecnologica. Una Università che è stata così da sempre, lo è ancora oggi e vogliamo che lo sia anche in futuro.
Un saluto cordiale.
Silvano Focardi
Focardi: "Mi metto a disposizione per vincere la sfida"
SIENA. Riceviamo e pubblichiamo la lettera in cui il Rettore, Silvano Focardi manifesta al mondo universitario senese la volontà di ricandidarsi alle imminenti elezioni d'Ateneo.