Tutti dati "freschi" arrivati durante l’audizione davanti alla commissione cultura del Consiglio regionale toscano, presieduta da Ambra Giorgi.
La commissione ha ascoltato il rettore di Siena, Silvano Focardi, e i prorettori delle Università di Fi renze e Pisa, Leonardo Casini e Roberto Lorenzi. Il rettore di Siena,
ha ricordato che è in preparazione un "piano di rientro che, tra il 2009 e il 2012", dovrebbe consentire all’Ateneo "di giungere al pareggio di bilancio".
Focardi ha spiegato che nemmeno un mese fa si è appreso che una struttura amministrativa ben determinata dell'Università di Siena, cioè quella dell'area contabile e i suoi responsabili, ha pensato di risolvere i problemi di liquidità dell’Università non versando i contributi Inpdap dovuti per il personale docente e non docente. In dieci mesi si è così generato un deficit consistente, che sommato a quello attinente ai mutui contratti per interventi edilizi (debito che era stato ridotto e ristrutturato nel 2006) ha prodotto un deficit corposo.
Focardi ha poi lamentato che a partire dal 2001 i Governi non hanno più finanziato gli aumenti stipendiali annuali delegando questo compito alle singole Università. “Siccome Siena ha molto personale – ha aggiunto – questo ha prodotto ulteriori difficoltà”. Focardi ha infine detto che il sistema di controllo amministrativo dell’Università di Siena, a partire dalla nascita dell’autonomia finanziaria, non ha funzionato: “Dovremo senz’altro riorganizzarci su questo fronte”.
Anche i vertici delle altre due Università toscane di Firenze e Pisa hanno puntato l’indice sull'assottigliamento dei finanziamenti statali che non contemplavano gli aumenti salariali. Aumenti che per Casini, che ha ricordato che a Firenze sono stati "alienati" gli immobili non funzionali all’attività, "sono pari al 4%". Una situazione che per il prorettore di Pisa Lorenzi, deriva anche dalle difficoltà connesse con i trasferimenti "Sempre più poveri dal fondo ordinario".