di Augusto Mattioli
SIENA. Ore undici e trenta circa di questa mattina. Dall’università arriva una voce data per sicura. “Arriva il commissario!”. Telefonate frenetiche dei giornalisti per capire se il rettore Focardi se ne andrà. E lui stesso a rispondere con una battuta sdrammatizzante. "E’ arrivato il commissario Basettoni?".
In tarda mattinata la voce non trova conferme. I sindacalisti riuniti in assemblea fanno sapere che sperano che non ci sia niente di vero. Ma l’episodio conferma che la grande tensione all’interno dell’ateneo non è certo scemata dopo le dimissioni del direttore amministrativo Luciano Bigi.
E’ il segno che c’è la caccia anche al rettore? Forse. Anche perché sembra che al di là della facciata i rapporti tra Focardi e la città non siano proprio idilliaci. Del resto anche le diverse dichiarazioni sul deficit potrebbero fare pensare alle difficoltà nel coordinare l’azione di risanamento dell’università.
Focardi anche oggi è stato a Roma, negli uffici del ministero dell’università per illustrare, il piano di risanamento “lacrime e sangue” dell’ateneo.
"La mia sensazione è che sia stato apprezzato" ha detto Focardi presentatosi in conferenza stampa con un paio di guantoni da boxe che gli sono stati regalati dai dipendenti in occasione del suo compleanno che era ieri. Qualcosa su cui sorridere in un momento in cui non c’è proprio alcun motivo per farlo.
Un piano di risanamento che parte dalla situazione debitoria che ci sarà a fine anno (17 milioni) . Il problema per Focardi è chi ci mette i soldi. Il Ministero può finanziare il fondo di finanziamento ordinario e niente di più. Per cui sembra far capire Focardi (che tra l’altro ha rinunciato per la situazione attuale ad un congresso in Egitto nel qual doveva tenere due relazioni) occorre che anche la città contribuisca in modo concreto.
Dallo Stato infatti è difficile che ci sia un provvedimento straordinario di finanziamento come quello che ha salvato, per ora, le disastrate casse del comune di Catania, governato dal centro destra. Però qualcosa potrebbe arrivare dal progetto Gelmini che prevede che il 7% del fondo ordinario sia destinato alle università di maggiore qualità. Secondo la valutazione del comitato interuniversitario sulla valutazione e la ricerca, l’università senese ha una buona posizione di classifica. Bisognerà vedere come saranno ripartiti i fondi.
Focardi ha poi parlato del futuro direttore amministrativo.
"Abbiamo già esaminato i curricula di alcune persone”. L’idea che si fa strada sarebbe quella di una soluzione interna. La questione sarà comunque esaminata dal cda nella riunione che si terrà lunedi prossimo. Nella stessa occasione dovrebbe essere approvato il piano di risanamento. E si dovrebbe anche definire cosa vendere degli immobili.
Infine la cerimonia di apertura dell’anno accademico. E’ stata fissata per il 28 febbraio. “Per allora le acque potrebbero essere più tranquille” ha sospirato speranzoso il rettore.