Molti i contratti "travestiti" da comodato d'uso
SIENA. La Compagnia della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Siena, nel campo del contrasto all’evasione fiscale direttamente collegata al fenomeno degli affitti in nero nell’anno 2011 ed i primi mesi dell’anno in corso, ha portato alla luce in totale 838.000 euro di redditi evasi. Il pool di finanzieri che si dedica ormai da tempo a combattere tali illeciti tributari conduce la sua azione di vigilanza in modo sistematico, svolgendo anche un’importante funzione di prevenzione vista la progressiva crescita dei contratti di affitto regolarmente registrati.
Questa volta l’attenzione dei finanzieri si è concentrata su una prassi elusiva che si sta dimostrando abbastanza diffusa e cioè quella di dissimulare un regolare contratto di locazione con dei falsi contratti di comodato gratuito stipulati per eludere il fisco, che hanno fatto emergere un occultamento di redditi pari ad oltre 550.000 euro (nel totale di 838.000 euro). La sottoscrizione di questo tipo di contratto tende infatti a non trovare nessuna valida ragione economica, visto che spesso viene registrato fra cittadini senesi e studenti fuorisede. Il vantaggio sarebbe quello di escludere qualsiasi forma di controllo fiscale, rimanendo però in regola dal punto di vista della Sicurezza Pubblica.
I controlli a tappeto prevedono una stretta collaborazione con la locale Agenzia delle Entrate, che periodicamente invia tutti i contratti di comodato stipulati per un’analisi da parte degli investigatori. Mediamente, su cento contratti di comodato abitativo ben il 70% presenta profili di anomalia che necessitano di maggiori approfondimenti. La puntigliosa attività di ricostruzione vede anche la somministrazione di questionari a tutti i comodatari e l’irrogazione di pesanti sanzioni ai locatori. Infatti, la contestazione attiene non solo all’ imposta diretta evasa, con l’ausilio di presunzioni che portano a ricostruire l’entità del reddito illecitamente percepito sino a 5 annualità precedenti, ma anche alla contestazione afferente l’imposta del registro non versata. Quest’ultima viene calcolata nella misura del 2% del canone presunto. Quella contestata per i falsi contratti di comodato stipulati ammonta a circa 8.000 euro.
I controlli relativi ai contratti di comodato gratuito, sono partiti nel Luglio 2011 e, sino ad ora, in poco più di sei mesi, hanno portato ingenti risultati anche in termini di concreto risultato per il fisco atteso che ben 12 verbali elevati nell’anno 2011 sono già stati definiti con adesione da parte del contribuente ovvero con un avviso di accertamento elevato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Oltre alla repressione del fenomeno, le Autorità locali, di concerto fra loro, hanno lavorato anche sulla prevenzione dello stesso, preparando un sintetico vademecum sulla tematica delle locazioni e gli adempimenti da porre in essere per avere dei contratti regolari. Il vademecum è distribuito annualmente presso l’Università degli Studi di Siena.