SIENA. Daniele Ficagna è stato ospite stamani della scuola media San Bernardino dove si è svolto il nuovo incontro di Siena Against Racism, il progetto portato avanti dalla società bianconera per sensibilizzare i giovani sui temi del razzismo. All'iniziativa hanno preso parte l'assessore comunale allo sport Massimo Bianchi, la rappresentante dell'Uisp Marianna Semeraro, il rappresentante del Coni provinciale Giovanni Scalera, il funzionario dell'ufficio sport del Comune Guglielmo Turbanti. La problematica del razzismo è stata affrontata attraverso la chiave di lettura di "film e musica", grazie in particolare a un'accurata relazione di Turbanti.
"E' importante che i giovani sappiano che in passato anche gli italiani che sono andati all'estero sono stati discriminati – ha detto Ficagna – così come anche chi è venuto da noi spesso ha subito discriminazioni. Anche ai nostri giorni: tutti dicono che gli italiani non sono razzisti, ma io non la penso così, purtroppo in molti casi si verificano brutti episodi nei confronti degli immigrati". Il giocatore bianconero ha parlato poi del collega interista Mario Balotelli: "Senza entrare nel merito delle questioni tecniche, a livello culturale la convocazione di Balotelli in Nazionale sarebbe una gran cosa. Un segnale evidente a tutti che non esistono discriminazioni legate al colore della pelle, cosa che già accade in altri Paesi come la Francia".
"E' importante che i giovani sappiano che in passato anche gli italiani che sono andati all'estero sono stati discriminati – ha detto Ficagna – così come anche chi è venuto da noi spesso ha subito discriminazioni. Anche ai nostri giorni: tutti dicono che gli italiani non sono razzisti, ma io non la penso così, purtroppo in molti casi si verificano brutti episodi nei confronti degli immigrati". Il giocatore bianconero ha parlato poi del collega interista Mario Balotelli: "Senza entrare nel merito delle questioni tecniche, a livello culturale la convocazione di Balotelli in Nazionale sarebbe una gran cosa. Un segnale evidente a tutti che non esistono discriminazioni legate al colore della pelle, cosa che già accade in altri Paesi come la Francia".