SIENA. Proseguono i controlli sui mezzi pesanti e precisamente sul rispetto dell'uso del cronotachigrafo, strumento che registra velocità, tempo alla guida e soste effettuate dall'autista del mezzo.
Durante uno di questi controlli, ieri pomeriggio (24 febbraio) la Polizia stradale di Siena, di pattuglia sul raccordo Siena/Firenze all’altezza del km 52, nel territorio del Comune di San Casciano Val di Pesa, ha fermato un autoarticolato che presentava una palese incongruenza. Dal controllo della stampa emessa dal cronotachigrafo digitale, infatti, il conducente risultava in pausa per i previsti periodi di riposo, mentre in realtà lo stesso era alla guida del mezzo e stava circolando.
I poliziotti, dopo aver informato i colleghi dell’ufficio verbali della sezione che li avrebbero raggiunti in breve tempo, hanno accompagnato il mezzo presso l’officina autorizzata per eseguire controlli più approfonditi.
In seguito agli accertamenti è emerso che era stato manipolato il “trasmettitore” mediante l’apposizione di una calamita, che inibiva così la corretta trasmissione dei dati al cronotachigrafo digitale di ultima generazione.
A questo punto gli agenti hanno contestato al conducente, un italiano di 54 anni proveniente dal Lazio, la sanzione prevista dal Codice della Strada per la violazione commessa; dovrà pagare una somma che va da un minimo di euro 1.558 ad un massimo di euro 6.238. La calamita è stata sequestrata.
Durante uno di questi controlli, ieri pomeriggio (24 febbraio) la Polizia stradale di Siena, di pattuglia sul raccordo Siena/Firenze all’altezza del km 52, nel territorio del Comune di San Casciano Val di Pesa, ha fermato un autoarticolato che presentava una palese incongruenza. Dal controllo della stampa emessa dal cronotachigrafo digitale, infatti, il conducente risultava in pausa per i previsti periodi di riposo, mentre in realtà lo stesso era alla guida del mezzo e stava circolando.
I poliziotti, dopo aver informato i colleghi dell’ufficio verbali della sezione che li avrebbero raggiunti in breve tempo, hanno accompagnato il mezzo presso l’officina autorizzata per eseguire controlli più approfonditi.
In seguito agli accertamenti è emerso che era stato manipolato il “trasmettitore” mediante l’apposizione di una calamita, che inibiva così la corretta trasmissione dei dati al cronotachigrafo digitale di ultima generazione.
A questo punto gli agenti hanno contestato al conducente, un italiano di 54 anni proveniente dal Lazio, la sanzione prevista dal Codice della Strada per la violazione commessa; dovrà pagare una somma che va da un minimo di euro 1.558 ad un massimo di euro 6.238. La calamita è stata sequestrata.