Il documento approvato dalla Commissione agricoltura è frutto di uno studio attivato per acquisire una completa informazione sul fenomeno
SIENA. “E’ un buon lavoro quello svolto dalla Commissione agricoltura con la realizzazione dell’indagine sul fenomeno dei danni all’agricoltura, causati dalla fauna selvatica, adesso però dobbiamo essere conseguenti ed avviare il percorso legislativo che serve, isolando gli atteggiamenti sbagliati e fuori luogo di chi ha forzato più volte la discussione parlamentare con i blitz di caccia selvaggia tesi solo a liberalizzare i calendari, ed occupandoci della vera emergenza, a mio parere rappresentata dai gravi danni provocati soprattutto dai cinghiali”. Con questa parole Susanna Cenni, deputata del Pd interviene in merito alla questione legata ai danni causati dalla fauna selvatica alle aziende agricole che è stata al centro dell’indagine presentata nella sala stampa della Camera.
“Un lavoro che – precisa Cenni – ci chiede qualche chiarimento rispetto alle interpretazioni che oggi leggiamo su qualche giornale. Per noi del Pd l’approccio al tema non può che discendere dalla tutela del mondo agricolo danneggiato e dalla tutela della biodiversità nelle nostre aree rurali e boscate. Di questo vogliamo e dobbiamo occuparci con serietà e con l’ausilio di competenze, ricerca, professionalità. Non riteniamo invece affatto che alcune specie protette in tutto il nostro continente rappresentino oggi un problema sul quale intervenire con leggerezza, e lo abbiamo precisato anche in conferenza stampa”.
“Il documento finale approvato dalla Commissione agricoltura – prosegue Cenni – è frutto di un’ampia indagine, attivata per acquisire una completa informazione sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche. Un’attività durata diversi mesi nel corso dei quali sono stati ascoltati tutti i protagonisti del settore: associazioni ambientaliste e venatorie, rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, l’Unione delle province, l’associazione nazionale Comuni d’Italia e i rappresentanti della Conferenza delle Regioni. Un lavoro che ha interessato anche i nostri territori, infatti anche la Provincia di Siena e alcuni Atc Senesi sono stati interpellati ”.
Sulla gestione degli ungulati: più aiuti alle aziende agricole. “Nella gestione degli ungulati –continua la deputata, Susanna Cenni – dobbiamo intervenire chiedendo la piena applicazione della legge 157 e controlli adeguati sugli abbattimenti. Oggi, l’aumento dei cinghiali rappresenta un problema significativo, che sta provocando danni non solo all’agricoltura e al paesaggio, ma anche alla biodiversità e alle persone. Per questo, occorre valutare non solo il reperimento, nei piani di sviluppo rurale, di risorse finanziarie a sostegno alle aziende agricole, ma anche tentare di fare un ragionamento sulla fiscalità generale come abbiamo cercato di fare con la nostra proposta di legge depositata oramai oltre due anni fa”.
Le proposte per ridurre i danni.“Abbiamo concorso alla stesura del documento finale – aggiunge Cenni – emendando e suggerendo alcuni punti per noi fondamentali: la certezza della conoscenza attraverso Isspra e organismi certi, evitando la proliferazione di osservatori locali; il recupero di risorse, che da anni dallo stato non vengono restituite alle Regioni e che sarebbero invece preziose per la gestione della fauna e di alcune emergenze; la chiarezza delle competenze ed il ruolo delle istituzioni a garanzia e controllo di azioni di prevenzione; il controllo e il prelievo; la necessità di assumere atti forti come il divieto di allevamento e immissione di nuovi capi a mero scopo venatorio nelle aree dove avvengono danni; la netta separazione tra i casi consolidati di danni provocati da cinghiali, caprioli, storni e le tipologie, pur segnalate, che riguarderebbero specie protette rispetto alle quali occorre un atteggiamento di grande prudenza”.
“Infine – conclude Cenni – in merito alle nostre proposte di legge depositate e addirittura incardinate in Commissione, relative ai danni provocati dalla fauna credo che dovremmo esprimere un orientamento, chiaro che ci costringe con grande onestà a ricordare che buona parte dei temi che noi individuati nella proposta conclusiva della relazione toccano possibili modifiche della legge 157, legge sulla quale purtroppo è avviato e bloccato al Senato l’iter della cosiddetta proposta di legge Orsi, un testo sbagliato che certo non si propone di aiutare l’agricoltura in difficoltà”.