di Augusto Mattioli
SIENA. 22 settembre. Presidio in piazza del Duomo davanti alla Prefettura di tutti i dipendenti dei Ministeri. Agenzie Fiscali e del Parastato. 29 settembre. Assemblee di tutti i lavoratori delle autonomie locali della provincia a Siena, Montepulciano e Poggibonsi. 15 ottobre. Iniziative di tutti i lavoratori della sanità davanti alla regione toscana a Firenze. 17 ottobre. Assemblea generale dei delegati a Roma.
Inizia l’autunno caldo dei “fannulloni“ del pubblico impiego come li ha definiti, nella sua crociata, Renato Brunetta, ministro della funzione pubblica. Ed è solo l’inizio, sottolineano i sindacati confederali del pubblico impiego della provincia di Siena, che stamattina hanno tenuto una conferenza stampa per rispondere a quella che ritengono un’offensiva ingiustificata da parte dell’attuale governo nei confronti dei dipendenti pubblici.
”Siamo stanchi di vedere i lavoratori pubblici additati come il problema del paese – sottolinea Roberto Carletti della Cgil -. Per questo stiamo prendendo iniziative per fare un lavoro di controinformazione sulle realtà di questo settore. La verità è che il vero attacco è ai servizi pubblici”. Il governo, secondo i sindacati, vuole tagliare servizi pubblici essenziali: la scuola, gli asili, i vigili del fuoco, Inail, Inps e altri,. “Un disegno di smantellamento non occulto – aggiunge Carletti – tanto che ci saranno minori possibilità di garantire alcuni servizi”. In sostanza, la china che si sta prendendo secondo i sindacati è una privatizzazione su larga scala.
Avverte Walter Biagini della Uil “che non deve passare il messaggio secondo il quale i sindacati difendano fannulloni e assenteisti. Non è accettabile che si spari nel mucchio ma occorre colpire chi è veramente assenteista e non chi è davvero malato”. O penalizzare chi è donatore di sangue con la decurtazione della giornata di assenza dallo stipendio. Un disincentivo alla solidarietà..
"Un governo che guarda solo all'esposizione mediatica", osserva Roberta Leoncini della Cisl, secondo la quale “quello che succede nella pubblica amministrazione provoca molte difficoltà”. Il pubblico impiego avverte una forte sfiducia nei suoi confronti da parte del governo. La prova è anche il rinnovo dei contratti di lavoro per i quali sono offerte cifre considerate irrisorie e offensive. 8 euro al mese per il 2008, 65 lorde per il 2009. Chi non ce la fa oggi ad arrivare a fine mese continuerà a soffrire.