di Augusto Mattioli
SIENA. Un appuntamento con la scienza ed anche con una visione del mondo totalmente proiettata in un futuro che poi, ad ascoltare, non è così lontano.
Alla cattedra c'è il professor Craig Venter che, oltre ad avere realizzato la prima mappa del genoma umano ha dato vita per la prima volta al mondo ad una cellula artificiale completamente ricostruita in laboratorio. Un esperimento che, dal punto di vista della cura delle malattie, potrebbe rendere il mondo migliore. Questo, almeno, è quello che lui stesso ha espresso confrontandosi con i giornalisti nella sede della Novartis di Siena, azienda di produzione di vaccini. Venter, infatti, era invitato per tenere una lezione magistrale sulle sue ricerche ad un folto gruppo di studiosi. Sicuramente il mondo potrebbe essere migliore qualora le ricerche di Venter fossero approfondite.
"Ancora oggi, sul nostro pianeta, ci sono milioni di persone che muoiono a causa di malattie infettive che potrebbero invece trovare una cura proprio attraverso le tecnologie e le ricerche messe a punto – ha detto il ricercatore – Stiamo distruggendo l’ambiente del nostro pianeta e questo è un problema che possiamo risolvere, possiamo avere fonti migliori di energia e produrre cibo in modo diverso. Cose che possono migliorare la qualità della vita”. Venter ha anche sottolineato che per l’utilizzo di queste nuove scoperte “occorrono regole, un tema di cui ho parlato con i governi”.
Craig Venter ha aggiunto rispondendo alla domanda se non si sentisse un creatore di vita: “lo scopo dello scienziato è quello di capire la natura, capire come funziona, cercare di usare quella informazione per il bene dell’umanità. Però stiamo usando le cose che impariamo dalla natura, non stiamo creando cose nuove”.
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