POGGIBONSI. Cinque tavoli di lavoro in cinque regioni per costruire inclusione sociale. Pari opportunità, immigrazione, minori, ma anche partecipazione e povertà sono i grandi temi che hanno l’obiettivo di sensibilizzare e misurare il livello di inclusione. Ed infatti, insieme alle azioni concrete, saranno messe in atto campagne di sensibilizzazione, conferenze e teatro.
E’ il progetto Europa s.p.a. strumenti di partecipazione attiva nell’Europa del XXI secolo, di cui è capofila Eurobic Toscana Sud. Il programma ha ricevuto il contributo della Comunità Europea .
Un investimento di 592.887 euro che si articolerà su un periodo di 2 anni e che si basa su un partenariato tra Cilap-Eapn, Collegamento Italiano di Lotta alla Povertà Italia e Eurobic Toscana Sud. Sono inoltre partner, Cesv – Centro servizi per il volontariato del Lazio, Comune di Prato. Provincia di Roma, Iress – Istituto regionale emiliano-romagnolo per i servizi sociali e sanitari, Erasmo – Centro studi di ricerca formazione e documentazione sull’Europa sociale (Puglia), Co.ri.ss. – Cooperative riuniti socio sanitarie (Calabria), Cooperativa animazione Valdocco (Piemonte), Regione Emilia Romagna, Provincia di Torino, Associazione Straligut (Siena), Città di Catanzaro
Tanti sono i livelli su cui opererà Europa spa, coinvolgendo nelle varie azioni gruppi e fasce di popolazione diverse. In particolare, in cinque regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Calabria), saranno attivati i tavoli di lavoro ai quali parteciperanno tutte le parti in causa per discutere insieme su come promuovere il dibattito sulla nuova agenda sociale, collegando i suoi contenuti alle realtà regionali e locali. Prato, Roma, Torino, Bologna e Catanzaro sono le città coinvolte. Ed ancora, sono previsti cinque spot da mandare in onda su reti televisive regionali ognuno centrato sui cinque argomenti trattati dai cantieri, cercando di far arrivare all’opinione pubblica il messaggio che la giustizia sociale e le pari opportunità sono di nuovo al centro dell’Unione europea. Inoltre, il “Teatro della cittadinanza”, un gruppo teatrale amatoriale di donne nato nel centro famiglia Il Mosaico di Bari/Catino, porterà la sua testimonianza attraverso una rappresentazione teatrale in ogni città coinvolta dal progetto. La conferenza finale si terrà a Bari.
Europa s.p.a., co-finanziato dalla Commissione europea, vuole promuovere il dibattito sull’inclusione sociale in supporto al rafforzamento del Metodo Aperto di Coordinamento sulla protezione sociale e l’inclusione sociale (MAC/inclusione). Il progetto si basa sull’assunto che l’applicazione concreta dei concetti della non-discriminazione e delle pari opportunità è essenziale nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale e cercherà anche di capire quanto il Piano Nazionale di Inclusione Sociale risponda effettivamente alle aspettative ed ai bisogni dei gruppi presi in esame.
I target sono stati scelti tra quelle fasce svantaggiate che le statistiche affermano essere tra coloro che più sono vittime di discriminazione, povertà ed esclusione sociale: donne, ROM, minori, persone in povertà. Per quanto riguarda le donne, i dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (2006) mostrano chiaramente che il divario tra uomini e donne resta ancora molto alto. Le donne guadagnano, mediamente, la metà degli uomini, gli uomini che svolgono un lavoro dipendente guadagnano mediamente il 23% in più delle loro colleghe, i professionisti il 40% in più delle professioniste, i lavoratori maschi a contratto il 24% in più. Inoltre, il 54% dei precari è donna e rimane tale per il doppio del tempo. Questo sapendo bene che le donne in genere hanno qualifiche professionali e un livello di istruzione migliore degli uomini e che, in gran parte, svolgono lavori ben al di sotto delle loro qualifiche (il 20%). Il 10% delle donne lascia il lavoro al termine del periodo di maternità e il 40 decide di lasciare il lavoro appena incinte. Per quanto riguarda la comunità Rom, il 77% degli europei afferma che essere un Rom equivale ad essere un escluso (Rapporto EUROBAROMETRO). Il MAC/inclusione potrebbe essere uno strumento importante per coordinare gli sforzi e trasferire le buone pratiche tra stati membri. Inoltre, secondo un rapporto UNICEF, la povertà minorile coinvolge più del 15% dei bambini italiani, la cui maggioranza (90%) risiede nel Mezzogiorno. Questa azione sarà sviluppata maggiormente a Catanzaro dove la povertà minorile è più alta. Inoltre, le attività del progetto mirano a migliorare il livello di partecipazione delle persone in povertà. Questa attività avrà luogo a Bologna dove si registrano buone pratiche in materia e dove uno dei partner del progetto (IRESS) lavora coinvolgendo nelle proprie ricerche e lavoro sul campo le persone in povertà. Infine, l’accesso ai servizi di interesse generale, uno degli obiettivi della strategia europea per l’inclusione attiva. Il Piemonte è la regione coinvolta in questa attività anche perché la provincia di Torino ha lanciato nel 2005 “Fragili orizzonti”, un programma triennale per combattere la vulnerabilità sociale e perché la regione ha sviluppato una serie di buone pratiche che, attraverso il MAC/inclusione, possono essere meglio studiate e trasferite.