La data fu scelta, come Giornata dell’Europa, dai capi di Stato e di governo in occasione del vertice del Consiglio europeo, riunitosi a Milano nel 1985, in ricordo del discorso, tenuto nel 1950, proprio il 9 maggio a Parigi, dove la stampa era stata convocata al Quai d'Orsay, sede del Ministero degli Esteri, per una comunicazione della massima importanza.
La dichiarazione di quel giorno, redatta da Robert Schuman, Ministro francese degli Affari Esteri, in collaborazione con il suo amico e consigliere, Jean Monnet, gettò le basi del processo costituente delle Comunità Europee.
La stessa data è, però, per il nostro Paese, anche quella, fissata dalla legge numero 56 del 2007, per celebrare la Giornata della Memoria per le Vittime del Terrorismo, in ricordo della livida mattinata romana del 1978 in cui fu trovato, in Via Caetani a Roma, il cadavere di Aldo Moro, ucciso dalla Brigate Rosse.
La manifestazione in Prefettura, svoltasi nel pomeriggio in una cornice quanto mai sobria e attenta, è stata arricchita, nella prima parte, dalle testimonianze del prof. Giovanni Minnucci, Prorettore dell’Università di Siena, che ha parlato delle origini storico- giuridiche dell’idea di Europa, della professoressa Ariane Landuyt, della stessa Università, che ha tracciato un breve quadro dei fattori politici ed economici che confermano oggi lo sviluppo istituzionale dell’Unione Europea e del prof. Riccardo Campa, decano dell’Università per Stranieri, che ha colto con grande finezza, nell’idea di Europa quale oggi la intendiamo, il tentativo, costantemente affermato, di superamento dei conflitti, compresi quelli terroristici, attraverso gli strumenti del diritto.
Nella seconda parte della serata, più puntualmente dedicata alla rievocazione degli “anni di piombo” dalla parte delle vittime, hanno parlato il Prefetto Carlo De Stefano, Presidente Coordinatore del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo del Ministero dell’Interno, che ha affrontato il difficile tema del “pentitismo” posto di fronte all’esigenza dell’incondizionato rispetto delle vittime e il Professore Lorenzo Gaeta, giuslavorista, preside della Facoltà di Giurisprudenza, cha ha condotto una straordinaria riflessione sulle vittime del terrorismo appartenenti al mondo del lavoro, da Guido Rossa a Marco Biagi, ricordando Gino Giugni e Massimo D’Antona.
Ha concluso l’incontro una commossa rievocazione, svolta dal Prefetto di Siena, Giulio Cazzella, delle due vittime senesi del terrorismo: i Carabinieri Euro Tersilli e Giuseppe Savastano, uccisi da appartenenti a “prima linea” il 21 gennaio 1982.
Dal mondo dell’Università, nel corso della manifestazione, è stata, poi, lanciata l’idea di dedicare alla storia recente del nostro Paese e dell’Europa le lezioni iniziali del prossimo Anno Accademico, perché i giovani sappiano quali prove terribili abbiano contribuito a rafforzare le radici democratiche del nostro ordinamento.