L'Albania aveva concesso l'estradizione a gennaio
Dal 2003 al 2012 l’albanese si era reso responsabile di numerosi reati, tra i quali rissa, danneggiamento, rapina, le lesioni aggravate, furto aggravato e spaccio di stupefacenti, tutti commessi tra le province di Siena e Perugia, in relazione ai quali, oltre ad aver perso i requisiti per il rinnovo del permesso di soggiorno con conseguente espulsione dal territorio nazionale, aveva collezionato una serie di condanne cumulate, con il provvedimento di carcerazione emesso il 7 maggio 2013, in 7 anni, 9 mesi e 6 giorni da scontare in carcere. Dal momento in cui è stata decisa la condanna cumulativa la relativa esecuzione è stata affidata agli investigatori della Sezione Criminalità Organizzata e Straniera della Squadra Mobile della Questura di Siena, diretta dal Vice questore Aggiunto Sabatino Fortunato.
Gli uomini della Mobile si sono attivati subito per il rintraccio dello straniero che nel frattempo si era reso irreperibile, nonostante per ben due volte fosse rientrato irregolarmente e nuovamente espulso. Gli elementi investigativi raccolti li hanno portati fino a Tirana, dove i poliziotti erano convinti che fosse tornato, chiedendo per questo all’Autorità Giudiziaria di poter estendere le sue ricerche in Albania. Lo scorso 28 gennaio l’uomo è stato, infatti, rintracciato e arrestato a Durazzo dalla Polizia albanese, d’intesa con la Polizia italiana e, una volta concessa la richiesta estradizione verso l’Italia, scortato dai colleghi dell’Interpol, è giunto in questi giorni nel nostro paese, dove gli uomini della Squadra Mobile senese hanno dato esecuzione al provvedimento di cattura emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Perugia. Effettuati gli accertamenti necessari è stato accompagnato al carcere di Rebibbia a Roma dove sconterà la pena a cui è stato condannato.