Oggi, grazie all'intervento di Centria, la società di distribuzione del gruppo, tutte le sedi si dotano di defibrillatori e di quadre appositamente formate
SIENA. Cinque defibrillatori semiautomatici: cinque postazioni in quattro diverse sedi del Gruppo Estra e altrettante squadre di utilizzatori idoneamente formate. Siena: n° 1 defibrillatore, Prato n° 2 defibrillatori, Arezzo n° 1 defibrillatore e Sesto Fiorentino n° 1 defibrillatore. E’ questo il risultato di un percorso ottenuto grazie alla sensibilità aziendale sui temi della sicurezza.
“Siamo partiti – ha detto Alessandro Piazzi, Amministratore Delegato del Gruppo Estra – con la sede di Siena nel 2007, posizionando il primo defibrillatore grazie alla sensibilizzazione suscitata sul tema delle morti improvvise per arresto cardiocircolatorio dall’Associazione Andrea Massari Onlus, la cui Presidente, Dilva Genovesi, è una nostra dipendente e adesso siamo orgogliosi di poter dichiarare che questo percorso di attenzione e di salvaguardia della vita rispetto ad un tema così drammaticamente attuale, si sia finalmente concluso per merito dell’interesse e dell’impegno messo in campo da Centria, la società di distribuzione gas del Gruppo, che ha fatto da capofila”.
Estra dunque partecipa ad alimentare la catena della sopravvivenza contro gli arresti cardiocircolatori e contro quello che viene indicato dalle statistiche come la prima causa di morte nel mondo, compreso il cosiddetto ‘fenomeno inatteso’ dovuto a causa cardiaca aritmica, un evento improvviso che miete ogni anno 60mila vittime solo in Italia e che colpisce anche soggetti apparentemente sani, spesso giovani inconsapevolmente portatori di anomalie genetiche che possono causare un’aritmia maligna e successivamente la morte improvvisa. Per questo è importante l’intervento precoce: provvedere innanzitutto alle manovre di rianimazione cardiopolmonare ed eseguire la defibrillazione immediatamente, prima dell’arrivo del 118, stabilizzando in tal modo il paziente ed aumentando le probabilità di successo con una diminuzione significativa di danni irreversibili e conseguentemente della morte.
Cinque minuti che fanno la differenza, cinque minuti che possono salvare una vita e che Estra si impegna a rispettare con squadre appositamente formate e che ogni due anni saranno chiamate a svolgere gli aggiornamenti necessari. La catena per la vita, un esempio che Estra auspica possa essere seguito anche da altre imprese del territorio.