Estav Sud-Est, performance frenata da Siena tra Asl e Scotte

FIRENZE. La performance 2012 dell’Estav Sud-Est frenata dai picchi critici di Siena, tra Asl 7 e azienda ospedaliero-universitaria delle Scotte: è questo il quadro che emerge dalla relazione dei revisori dei conti dell’ente di approvvigionamento di beni e servizi di area vasta comprendente, oltre alle due aziende senesi, le Asl 8 di Arezzo e 9 di Grosseto. Le quali migliorano, per parte loro, ma non abbastanza da consentire, da sole, lo scatto contabile e finanziario. A darne notizia, annunciando un’interrogazione, è il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl): «I dati in questione sono relativi alla chiusura del 2012, ma la relazione – spiega il consigliere regionale –  è stata firmata solo pochi giorni fa, il 28 giugno scorso. Ebbene, i crediti dell’Estav Sud Est verso le aziende sanitarie pubbliche al 31.12.2012 ammontavano a 156.385.418 euro a fronte di una piattaforma di totale attivo circolante di 182.901.143 euro. Evidente che la cifra non riscossa da Asl e Scotte rappresenta la porzione preponderante, quella che, nello storno tra attivi e passivi, lascia il 2012 al palo di un risultato d’esercizio positivo sì, ma di appena 3.042 euro».

Meglio che nulla, si dirà. Peccato che tutto ciò si rifletta in ritardi cospicui nei pagamenti ai fornitori, che sul 2012 devono avere ancora 130.887.000 euro. Se rispetto al 2011 Arezzo tiene botta (con un tempo di pagamento medio di 145,28 giorni, superiore di qualche ora appena rispetto all’anno precedente e comunque ben oltre i 60/90 giorni previsti dalla normativa) e Grosseto migliora passando dai 328,96 giorni di attesa per il saldo fatture del 2011 ai 298,48 del 2012, non così Siena. «I tempi di riscossione dei crediti dalle aziende – scrivono infatti i sindaci revisori a pagina 6 della loro relazione – evidenziano le criticità di Usl 7 che peggiora l’indice passando dai 414 giorni di ritardo nel 2011 ai 433 giorni del 2012» e «il peggioramento dell’indice di AouS che passa da 318 giorni nel 2011 a 335 del 2012». Su questo, il Collegio sindacale sfodera il cartellino giallo e «invita l’Ente ad accorciare i tempi di riscossione delle aziende di area vasta visto che i tempi di pagamento imposti dalla normativa, pari a 90 giorni, impongono al tesoriere anticipazioni di cassa onerose che, peraltro, non riescono a soddisfare integralmente i debiti scaduti, e ciò comporta il sostenimento di oneri in termini di interessi moratori che gravano sul conto economico dell’Ente. Si raccomanda quindi, nel caso di riscossioni tardive, di ribaltare i costi finanziari sulle Aziende che li hanno provocati tardando nei pagamenti».

A ciò si aggiunga la circostanza che sempre dal bilancio al 31 dicembre 2012 dell’Estav Sud Est il debito verso l’istituto cassiere per anticipazioni di cassa  ammonta a oltre 19 milioni di euro con incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Intanto i fornitori attendono: «Questa montagna di credito – conclude Mugnai – sta mettendo in ginocchio realtà imprenditoriali sane e in discussione posti di lavoro mentre, paradossalmente, si consegue il mirabile obiettivo di far guadagnare le banche con i soldi della sanità pubblica. Per altro, i debiti verso Estav non sono i soli che le Asl intrattengono coi fornitori, dato che ne hanno anche di diretti. Se è questo il modo che le Asl hanno adottato per far quadrare i bilanci nell’immediato, non possiamo non condividere con grande inquietudine le considerazioni espresse dai sindaci revisori».