"Rimborsi diretti per gli allevatori, censimento dei lupi e prevenzione"
FIRENZE. «Emergenza lupi? I danni predatori non devono essere considerati rischio d’impresa ma al pari di una calamità naturale: serve un ritorno al rimborso diretto, un pacchetto di opere preventive e il censimento della specie». È la proposta del capogruppo regionale di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna, che raccoglie l’appello sulla sburocratizzazione del mondo agricolo lanciato dal presidente dell’Unione dei Comuni Marco Ciani in seguito all’ennesima scomparsa di capi di bestiame in provincia di Prato.
«Solo negli ultimi 30 giorni – spiega – gli attacchi di canidi e lupi hanno portato alla perdita di almeno una ventina di capi nelle zone di Vernio e San Casciano Bagni mettendo definitivamente in ginocchio allevatori che ormai si trovano da soli a difendere sé stessi e il nostro patrimonio zootecnico. Quello che deve cambiare – continua – è la mentalità con cui ci si rivolge agli imprenditori agricoli che oggi sono tutelati soltanto dalla polizza assicurativa le cui spese sono coperte in parte dalla Regione. A carico dell’allevatore restano ancora una volta spese di accertamento veterinario e termodistruzione delle carcasse, visto che, dall’adozione della legge 26/05 il danno predatorio in pratica viene considerato come un qualsiasi rischio d’impresa e non come un evento straordinario. Chiediamo che la Giunta prenda atto della straordinarietà della situazione e di come gli attacchi fuori controllo di branchi di canidi abbiamo messo in crisi il settore ovicaprino toscano. Ricordo che è impensabile proporre l’abbattimento dei lupi che costituiscono una specie protetta come previsto dalla legge 157 del 1992.
Ma è possibile iniziare a colmare lacune che impediscono di prevenire l’uccisione dei greggi, come per esempio delle misure che permettano di censire gli esemplari per localizzare gli habitat e le figliate ristabilendo una presenza sostenibile per il territorio e le attività agricole. In poche parole, un censimento per il quale servirà una squadra ad hoc vista la difficoltà dell’impresa. Fra i metodi possibili vi è quello della conta delle orme su neve, difficilmente realizzabile sul nostro territorio, oppure le stime effettuate tramite l’induzione di ululati. Si tratta di un provvedimento da prendere con urgenza anche perché gli attacchi vedono sempre più come protagonisti canidi di razza mista. Misure a cui si potrebbe aggiungere quella del rimborso diretto e l’obbligatorietà di misure precauzionali abbondantemente finanziate dagli enti locali».
«Solo negli ultimi 30 giorni – spiega – gli attacchi di canidi e lupi hanno portato alla perdita di almeno una ventina di capi nelle zone di Vernio e San Casciano Bagni mettendo definitivamente in ginocchio allevatori che ormai si trovano da soli a difendere sé stessi e il nostro patrimonio zootecnico. Quello che deve cambiare – continua – è la mentalità con cui ci si rivolge agli imprenditori agricoli che oggi sono tutelati soltanto dalla polizza assicurativa le cui spese sono coperte in parte dalla Regione. A carico dell’allevatore restano ancora una volta spese di accertamento veterinario e termodistruzione delle carcasse, visto che, dall’adozione della legge 26/05 il danno predatorio in pratica viene considerato come un qualsiasi rischio d’impresa e non come un evento straordinario. Chiediamo che la Giunta prenda atto della straordinarietà della situazione e di come gli attacchi fuori controllo di branchi di canidi abbiamo messo in crisi il settore ovicaprino toscano. Ricordo che è impensabile proporre l’abbattimento dei lupi che costituiscono una specie protetta come previsto dalla legge 157 del 1992.
Ma è possibile iniziare a colmare lacune che impediscono di prevenire l’uccisione dei greggi, come per esempio delle misure che permettano di censire gli esemplari per localizzare gli habitat e le figliate ristabilendo una presenza sostenibile per il territorio e le attività agricole. In poche parole, un censimento per il quale servirà una squadra ad hoc vista la difficoltà dell’impresa. Fra i metodi possibili vi è quello della conta delle orme su neve, difficilmente realizzabile sul nostro territorio, oppure le stime effettuate tramite l’induzione di ululati. Si tratta di un provvedimento da prendere con urgenza anche perché gli attacchi vedono sempre più come protagonisti canidi di razza mista. Misure a cui si potrebbe aggiungere quella del rimborso diretto e l’obbligatorietà di misure precauzionali abbondantemente finanziate dagli enti locali».