di Augusto Mattioli
SIENA. E’ morto il primo maggio a inizio mattinata Paolo Maccherini che da molti anni lavorava nel mondo dell’informazione senese. Se n’è andato in silenzio, dopo avere lottato contro la malattia che lo affliggeva da tempo. Una morte che lascia molta tristezza in chi lo conosceva e apprezzava la sua bravura nello scrivere e nel dare notizie con ironia e disincanto. Lo descrive bene nel libro, 90 pezzi da 90, Vincenzo Coli in un passo che ha detto di avere molto apprezzato “Maestro di scrittura, e abile nel linguaggio televisivo – le corrispondenze del Tg3 Toscana sono modelli di sintesi ed efficacia- Maccherini è il simbolo vivente dell’understatement, profilo basso scelto non per modestia ma con la consapevolezza della propria aticipità, forma di autodifesa dalle insidie dell’ambiente, che quanto più appare domestico, tanto più ti mangia l’anima. Conferendogli la medaglia di riconoscenza civica del Mangia, l’oratore gli chiese perché , con tanta attività pubblicistica alle spalle, non si è mai arricchito. Paolo ebbe un flash di sconcerto, poi rispose: “non ci ho mai pensato”. E rimase con il sopracciglio a ricciolo interrogativo, appeso a un rimpianto che forse davvero non c’era”.
Il funerale si terra venerdì pomeriggio (2 maggio) nella basilica dell’Osservanza alle ore 15.
La redazione del ilcittadinoonline partecipa al dolore della famiglia.