SIENA. E' morta ieri (4 luglio) al Policlinico San Matteo di Pavia Silvia Trabalzini, giornalista 34enne originaria di Sarteano. Attualmente addetta stampa del Comune di Grosseto, Silvia era una delle prime laureate del corso di Scienze della Comnicazione e all'Università aveva seguito alcuni stage con Maurizio Boldrini. Aveva collaborato a "Il Cittadino di Siena e provincia", negli anni dal '96 al '98, e successivamente aveva curato l'ufficio stampa del Comune di Chiusi.
Chi l'ha conosciuta la ricorda come una ragazza un po' chiusa, fragile ma dalla volontà di ferro, sorretta da una grande passione per il giornalismo.
La giovane aveva subito il trapianto di cuore nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, alla divisione di cardiochirurgia pavese. Da tempo soffriva di displasia aritmogenica del ventricolo destro, una malattia cronica che, tra le
altre complicanze, provoca una pericolosa friabilità dei tessuti cardiaci. L'unica soluzione per cercare di guarire era sottoporsi ad un trapianto, ma dopo l'intervento sono subentrati nuovi problemi. I medici di cardiochirurgia hanno provato a sostenerla con una assistenza ventricolare meccanica, ma purtroppo senza successo.
Pare che il cuore trapiantato a Silvia avesse dei problemi. A darne notizia è stato il professor Mario Viganò, direttore della cardiochirurgia del San Matteo: "C’era una particolare friabilità dei tessuti – sottolinea Viganò, parlando del cuore del donatore, proveniente da un altro centro lombardo -. Sembrava di passare attraverso burro
fuso. Non reggeva il passaggio dei fili di sutura".
Per far luce sui problemi legati al cuore del donatore, i medici legali del San Matteo hanno chiesto l’autorizzazione dei genitori di poterlo nuovamente prelevare dal corpo di Silvia. Al San Matteo hanno ribadito che dal Nit, l’organismo che autorizza
il prelievo e la donazione degli organi, era arrivato l’ok dopo l’effettuazione dei consueti esami. Ma ora si è ritenuto opportuno fare ulteriori verifiche per capire cosa sia successo.
La redazione di www.ilcittadinoonline.it è vicina ai familiari di Silvia e si associa al loro dolore.