La Grosseto-Fano a 4 corsie: da superstrada ad autostrada
GROSSETO. E’ subito scoppiata la polemica nel grossetano dopo l’annuncio che la Grosseto-Fano diventerà un’autostrada, quindi a pedaggio. La notizia non è recente (leggi qui), ma finora era rimasta sulla carta. Ora si cambia. Dopo cinquant’anni d’attesa, l’8 maggio scorso il ministro Maurizio Lupi, il viceministro Riccardo Nencini, i presidenti di Toscana e Marche, Enrico Rossi e Gian Mario Spacca, l’assessore alle infrastrutture della Regione Umbria Silvano Rometti ed il presidente dell’Anas Pietro Ciucci hanno sottoscritto la nascita di Centralia, la società di progetto che realizzerà la Grosseto-Fano a 4 corsie. La gara d’appalto sarà indetta entro l’anno e si pensa di aprire i cantieri entro il 2015.
La Fano-Grosseto è lunga circa 270 km: il tracciato ha origine sulla via Aurelia all’altezza di Grosseto e si conclude sulla autostrada adriatica A14 nei pressi del casello di Fano nelle Marche. Il collegamento si sviluppa per il 61% in Toscana per il 31% nelle Marche e per l’8% in Umbria. 111 km del tracciato sono ultimati e in esercizio, 16 sono suddivisi in 2 lotti in corso di ultimazione, 12 in un unico maxi lotto in fase di realizzazione tra Siena e Grosseto. E ancora per 52 km, suddivisi in 9 lotti, è terminata la progettazione e sono stati trasmessi al CIPE per l’approvazione ed il relativo finanziamento; infine i restanti 79 sono suddivisi in 6 lotti in fase di progettazione.
E Sel Grosseto rincara la dose: “”Verrebbe da pensare che noi maremmani abbiamo fatto qualcosa di veramente grave per meritarci tutto questo. La notizia che con la costituzione della società Centritalia, una società di progetto che avrà il compito di completare la Due Mari, verrà introdotto il pedaggiamento per la Grosseto-Fano, una strada che è stata prima concepita e poi fino ad oggi realizzata con risorse pubbliche, ci lascia senza parole. Sembra ormai prassi consolidata che in Toscana, ed in particolare nel grossetano, prima si realizzano le infrastrutture con i soldi pubblici, cioé con le tasse dei cittadini, e poi si regala il tutto a privati per lucrare, ovviamente, sempre sui cittadini. Ed a farne maggiormente le spese sono soprattutto coloro che più spesso utilizzano queste arterie: i nostri residenti e le nostre aziende. Prima il furto dell’Aurelia per la Tirrenica, adesso la Due Mari, la Maremma insomma sempre più a pagamento, e il diritto alla mobilità sempre meno tutelato. Scelte distorte frutto delle larghe intese incarnate in questo caso dal rapporto tra il ministro Lupi e il suo vice, il toscano Riccardo Nencini, e avvallate, sempre, dalla Regione Toscana. E mentre i cittadini, spesso insieme alle istituzioni locali, lottano, alcuni partiti stanno in rigoroso silenzio. Come a seguito della notizia che noi di SEL abbiamo diffuso in merito alla procedura di infrazione aperta dalla Commissione Europea nei confronti della Repubblica Italiana per gli appalti milionari della Tirrenica affidati da SAT senza procedure di evidenza pubblica. Questione rilevante che meriterebbe secondo noi la presa di posizione di tutte le forze politiche almeno nell’affermare un principio che dovrebbe essere condiviso: il rispetto della legge. Un principio che purtroppo, e i recenti fatti dell’Expo di Milano lo dimostrano, non si può dar mai per scontato”.