SIENA. I Poliziotti dell’ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno rintracciato ed arrestato, in meno di 24 ore, due cittadini stranieri, un albanese di 33 anni ed un rumeno di 26, ricercati per l’esecuzione di provvedimenti di carcerazione.
L’albanese è stato individuato dagli agenti grazie al sistema di trasmissione telematica dei dati degli alloggiati delle strutture ricettive, installato nella Sala Operativa della Questura che ha consentito di accertare che era cliente di un Hotel nella zona di san Prospero. In seguito alla segnalazione gli agenti delle Volanti sono intervenuti, intorno alle 7:30 della mattina di ieri, 16 giugno, presso la struttura, dove hanno trovato lo straniero che è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti necessari.
Dalle verifiche effettuate tramite la banca dati del Ministero dell’Interno i poliziotti hanno accertato che l’albanese era ricercato per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 19 febbraio 2009 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Perugia, per violazione di domicilio aggravata e lesioni personali nei confronti di un connazionale.
I successivi contatti con i militari dell’Arma dei Carabinieri di Corciano, in Provincia di Perugia, che stanno seguendo le indagini aperte nei suoi confronti, hanno consentito agli agenti di ricostruirne la storia.
All’epoca dei fatti per i quali era ricercato, X. A., queste le sue iniziali, dopo aver ripetutamente molestato la sua ex perché aveva interrotto la loro breve relazione, ingiuriandola ed offendendola sia con telefonate che con messaggi, suonando al citofono di casa a qualsiasi ora del giorno e della notte, minacciandola anche di divulgare alcune foto, che l’avrebbero ritratta in atteggiamenti poco convenienti, si era reso responsabile di ulteriori fatti, culminati nella sera del 22 gennaio scorso in un episodio particolarmente violento. L’uomo era, infatti, riuscito ad entrare in un call center, a Corciano, dove la donna lavorava e dopo, aver sfasciato i vetri di una porta-finestra a calci, aveva aggredito e picchiato, probabilmente per gelosia, un giovane dipendente, suo connazionale, procurandogli lesioni.
Il rumeno P.R.M. è stato invece rintracciato dagli agenti della Volante, intorno all'1:10 di stamani (17 giugno), in Via Colombini dove era stata segnalata, con telefonata al 113, una lite all’interno di un’abitazione.
Nell’appartamento gli agenti hanno trovato due donne e quattro uomini, tutti di nazionalità rumena, uno dei quali, una volta identificato, è risultato avere a proprio carico "un rintraccio per un provvedimento di arresto provvisorio ai fini estradizionali".
Dagli accertamenti è emerso che il giovane era ricercato in campo internazionale dalle autorità rumene, dopo che il 4 febbraio scorso il Tribunale di Cimpulung Moldonevenesc (Romania) aveva emesso mandato di cattura per il reato di furto aggravato, per il quale era stato condannato con sentenza definitiva a 3 anni e 6 mesi di reclusione. L’8 aprile di quest'anno era stato disposto a suo carico anche un mandato di arresto Europeo, per gli stessi reati.
Entrambi gli stranieri sono stati tradotti dalla Polizia nel carcere di Santo Spirito a disposizione delle diverse autorità giudiziarie competenti.
L’albanese è stato individuato dagli agenti grazie al sistema di trasmissione telematica dei dati degli alloggiati delle strutture ricettive, installato nella Sala Operativa della Questura che ha consentito di accertare che era cliente di un Hotel nella zona di san Prospero. In seguito alla segnalazione gli agenti delle Volanti sono intervenuti, intorno alle 7:30 della mattina di ieri, 16 giugno, presso la struttura, dove hanno trovato lo straniero che è stato accompagnato in Questura per gli accertamenti necessari.
Dalle verifiche effettuate tramite la banca dati del Ministero dell’Interno i poliziotti hanno accertato che l’albanese era ricercato per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 19 febbraio 2009 dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Perugia, per violazione di domicilio aggravata e lesioni personali nei confronti di un connazionale.
I successivi contatti con i militari dell’Arma dei Carabinieri di Corciano, in Provincia di Perugia, che stanno seguendo le indagini aperte nei suoi confronti, hanno consentito agli agenti di ricostruirne la storia.
All’epoca dei fatti per i quali era ricercato, X. A., queste le sue iniziali, dopo aver ripetutamente molestato la sua ex perché aveva interrotto la loro breve relazione, ingiuriandola ed offendendola sia con telefonate che con messaggi, suonando al citofono di casa a qualsiasi ora del giorno e della notte, minacciandola anche di divulgare alcune foto, che l’avrebbero ritratta in atteggiamenti poco convenienti, si era reso responsabile di ulteriori fatti, culminati nella sera del 22 gennaio scorso in un episodio particolarmente violento. L’uomo era, infatti, riuscito ad entrare in un call center, a Corciano, dove la donna lavorava e dopo, aver sfasciato i vetri di una porta-finestra a calci, aveva aggredito e picchiato, probabilmente per gelosia, un giovane dipendente, suo connazionale, procurandogli lesioni.
Il rumeno P.R.M. è stato invece rintracciato dagli agenti della Volante, intorno all'1:10 di stamani (17 giugno), in Via Colombini dove era stata segnalata, con telefonata al 113, una lite all’interno di un’abitazione.
Nell’appartamento gli agenti hanno trovato due donne e quattro uomini, tutti di nazionalità rumena, uno dei quali, una volta identificato, è risultato avere a proprio carico "un rintraccio per un provvedimento di arresto provvisorio ai fini estradizionali".
Dagli accertamenti è emerso che il giovane era ricercato in campo internazionale dalle autorità rumene, dopo che il 4 febbraio scorso il Tribunale di Cimpulung Moldonevenesc (Romania) aveva emesso mandato di cattura per il reato di furto aggravato, per il quale era stato condannato con sentenza definitiva a 3 anni e 6 mesi di reclusione. L’8 aprile di quest'anno era stato disposto a suo carico anche un mandato di arresto Europeo, per gli stessi reati.
Entrambi gli stranieri sono stati tradotti dalla Polizia nel carcere di Santo Spirito a disposizione delle diverse autorità giudiziarie competenti.