SIENA. “Alla banca chiediamo di accelerare il processo di messa a reddito della operazione di accrescimento con Antonveneta, alla fondazione abbiamo chiesto un cambio di fase proprio con un documento del consiglio comunale altrimenti i prossimi anni saranno assi difficili, il giudizio comunque rimane buono. Non so in quale altra realtà italiana il territorio possa contare su interventi quali quelli che la Fondazione ha effettuato sulla Fises a sostegno delle imprese e sulle famiglie con i due bandi straordinari”. Lo sottolinea in un’intervista pubblicata oggi sull’inserto toscano del quotidiano l’Unità, parlando del ruolo della Banca e della Fondazione il sindaco Maurizio Cenni, nella quale fa un primo bilancio dei suoi due mandati come amministratore della città.
Il sindaco dà un giudizio positivo sul comportamento della sua maggioranza che “pur con livelli di dibattito talvolta accentuati, ha ben lavorato, e nell’ultimo anno sta intensificando il suo operato per presentarsi alle elezioni con la consapevolezza di aver esercitato il ruolo di governo che i cittadini le hanno assegnato”. E critica invece l’opposizione delle liste civiche che “si sono caratterizzate per una opposizione preconcetta, basata sui cavilli procedurali, inondando di richieste di accesso agli atti gli uffici nel tentativo di paralizzare l’attività amministrativa, ma senza mai portare contributi significativi sul merito delle questioni e quindi deludendo anche la impostazione che si erano dati nella loro campagna elettorale”.
Il sindaco dà un giudizio positivo sul comportamento della sua maggioranza che “pur con livelli di dibattito talvolta accentuati, ha ben lavorato, e nell’ultimo anno sta intensificando il suo operato per presentarsi alle elezioni con la consapevolezza di aver esercitato il ruolo di governo che i cittadini le hanno assegnato”. E critica invece l’opposizione delle liste civiche che “si sono caratterizzate per una opposizione preconcetta, basata sui cavilli procedurali, inondando di richieste di accesso agli atti gli uffici nel tentativo di paralizzare l’attività amministrativa, ma senza mai portare contributi significativi sul merito delle questioni e quindi deludendo anche la impostazione che si erano dati nella loro campagna elettorale”.