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SIENA. Sono due le copisterie “pirata” in grado di riprodurre integralmente e illecitamente migliaia di testi protetti dal Diritto d’autore con tanto di listino dei prezzi e liste di attesa per la consegna.
Questo è quanto rilevato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Siena la quale, in collaborazione con funzionari e ispettori della Sede Regionale di Firenze della S.I.A.E. (Società Italiana Autori ed Editori), hanno effettuato – nell’ambito dell’attività di vigilanza volta a prevenire e a reprimere le violazioni delle norme a tutela della proprietà intellettuale – un’importante operazione congiunta avente ad oggetto i centri di riproduzione di fotocopie.
Tale operazione, effettuata nei confronti di alcune copisterie del centro di Siena, ha confermato ancora una volta la presenza di un fenomeno illecito che – oltre a rappresentare un grave danno economico per le case editrici, per gli autori e per le stesse librerie – reca nocumento all’intero mondo della cultura.
Infatti, scoperta non da poco è che i testi scannerizzati e illecitamente riprodotti non sono solo testi universitari, ma talvolta anche libri in uso alle scuole superiori e addirittura romanzi. La richiesta di tale “servizio” è infatti molto elevata sia per il notevole risparmio, il pagamento avviene in base alle pagine fotocopiate, e soprattutto in considerazione che molti testi in uso agli studenti universitari vengono consultati solo in parte per ragioni di crediti formativi ed esami oggi “spezzati”.
Il modus operandi individuato è che il testo viene acquistato dal titolare, oppure nella maggioranza dei casi viene preso in prestito da uno studente “amico” dalla libreria universitaria, lo stesso viene fotocopiato e, successivamente, entra nel data – base della copisteria che, alla bisogna, provvederà alla stampa dello stesso.
L’operazione ha consentito il sequestro complessivo di quasi cento volumi in formato cartaceo e quasi 3.500 testi in formato digitale rinvenuti negli hard disk di personal computer e pronti per essere stampati.
I titolari delle due copisterie sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria infatti come è noto, la Legge sul Diritto d’Autore prevede la possibilità di fotocopiare opere dell’ingegno, per uso personale, non oltre il 15% delle pagine di ciascuna pubblicazione.
Questo è quanto rilevato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Siena la quale, in collaborazione con funzionari e ispettori della Sede Regionale di Firenze della S.I.A.E. (Società Italiana Autori ed Editori), hanno effettuato – nell’ambito dell’attività di vigilanza volta a prevenire e a reprimere le violazioni delle norme a tutela della proprietà intellettuale – un’importante operazione congiunta avente ad oggetto i centri di riproduzione di fotocopie.
Tale operazione, effettuata nei confronti di alcune copisterie del centro di Siena, ha confermato ancora una volta la presenza di un fenomeno illecito che – oltre a rappresentare un grave danno economico per le case editrici, per gli autori e per le stesse librerie – reca nocumento all’intero mondo della cultura.
Infatti, scoperta non da poco è che i testi scannerizzati e illecitamente riprodotti non sono solo testi universitari, ma talvolta anche libri in uso alle scuole superiori e addirittura romanzi. La richiesta di tale “servizio” è infatti molto elevata sia per il notevole risparmio, il pagamento avviene in base alle pagine fotocopiate, e soprattutto in considerazione che molti testi in uso agli studenti universitari vengono consultati solo in parte per ragioni di crediti formativi ed esami oggi “spezzati”.
Il modus operandi individuato è che il testo viene acquistato dal titolare, oppure nella maggioranza dei casi viene preso in prestito da uno studente “amico” dalla libreria universitaria, lo stesso viene fotocopiato e, successivamente, entra nel data – base della copisteria che, alla bisogna, provvederà alla stampa dello stesso.
L’operazione ha consentito il sequestro complessivo di quasi cento volumi in formato cartaceo e quasi 3.500 testi in formato digitale rinvenuti negli hard disk di personal computer e pronti per essere stampati.
I titolari delle due copisterie sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria infatti come è noto, la Legge sul Diritto d’Autore prevede la possibilità di fotocopiare opere dell’ingegno, per uso personale, non oltre il 15% delle pagine di ciascuna pubblicazione.