di Filippo Tozzi
SIENA. Oggi pomeriggio alle 16 l’associazione Andrea Massari ha consegnato due defibrillatori ai rappresentanti dei Carabinieri e della Polizia di Stato. L’evento si è tenuto in piazza Duomo, all’esterno del palazzo della Prefettura. L’associazione è stata fondata dalla signora Dilva Genovesi, madre di Andrea Massari morto 18 mesi fa in seguito ad arresto cardio-circolatorio.
I due defibrillatori, presi in consegna dal maggiore Infante e dal vicequestore Baiocchi, sono di tipo semiautomatico e operano una diagnosi immediata dello stato del paziente. Sulla base dei dati rilevati, segnalano la presenza o meno di una situazione di arresto cardiaco. In caso di bisogno, è sufficiente schiacciare solamente un pulsante. Il loro uso non è necessariamente vincolato alla presenza di personale medico: possono, infatti, essere azionati anche dai soggetti che prestano il primo soccorso. L’iniziativa si colloca nell’ambito della prevenzione dei decessi causati da arresto cardio-circolatorio.
“Nei luoghi di maggior affluenza di persone c’è bisogno di attrezzature del genere per scongiurare un gran numero di decessi. La presenza capillare dei defibrillatori nei centri sportivi, negli uffici pubblici, ed in mano alle forze dell’ordine è un elemento decisivo”. Queste le parole della signora Genovesi, che ha anche ricordato l’importanza della rianimazione cardio-polmonare. La Centrale Operativa del 118, fin dal 2003, ha creato dei corsi di 8 ore in cui è possibile imparare la tecnica RCP. “L’azione congiunta dei defibrillatori semiautomatici e della rianimazione – ha dichiarato la presidentessa – consente un notevole incremento delle probabilità di sopravvivenza”.