Incontro con il fondatore di "Libera" al Rettorato
SIENA. Mercoledì (6 Marzo), Don Ciotti ha trascorso il pomeriggio a Siena, prima inaugurando la Bottega di Libera, poi nell’Aula Magna al Rettorato dell’Università invitato dal Circolo ANPI di Ateneo Carlo Rosselli, per un incontro con gli studenti molto partecipato. Dopo i saluti del Magnifico Rettore, che ha ospitato l’evento, Don Ciotti è stato intervistato dalla professoressa Francesca Vannozzi. Gli sono state poste domande su questa nuova tangentopoli, sulla violazione quotidiana della legalità, sul coinvolgimento dei partiti, su come un cittadino può vincere la normalità della corruzione. Don Luigi ha risposto con passione e a lungo: ha ricordato le vittime di mafia e i loro familiari, ha condannato la recente legge anti-corruzione che definisce “civetta”, in quanto non introduce reati come il falso in bilancio, non prevede quello di autoriciclaggio e non dice nulla sulla riforma della prescrizione. Si è ispirato al cardinale Martini, quando definisce peste le mafie; a Papa Paolo VI quando definisce la politica la più alta ed esigente forma di carità; ad Enrico Berlinguer parlando di questione morale. A proposito della politica, sono le persone, ha detto Don Ciotti, che devono renderla alta, ispirandosi alla nostra Costituzione; ed il Parlamento è il luogo dove fare leggi giuste. La legalità, dice sempre Don Luigi, non è il fine, ma il mezzo. Giustizia e Libertà sono il fine.
Ha raccontato, ai ragazzi attenti ed emozionati, di aver incontrato una mamma che si recava in un carcere minorile a trovare l’omicida di suo figlio e ha definito questa una lezione impressionante. Allo stesso modo anche noi possiamo definire quella che ieri Don Luigi ha tenuto nella nostra Aula Magna una lezione impressionante.