Nonostante la situazione, un montepaschino s'è svegliato di buonumore...
SIENA. Non è il remake del famoso film di Dario Argento anche se il luogo dove sono iniziati i fatti, Roma, è lo stesso. Da Roma sono infatti iniziate le magagne di Mps e nella sala di un teatro romano ha inizio uno dei capolavori del regista. Il “profondo rosso” di cui vogliamo parlare è tuttavia tutto senese. Di certo una compagine politica che pur cambiando nel tempo sigle e per certi versi anche pelle arrivando quasi a non riconoscersi, ma che ha governato per i passati ultimi 60 anni la città di Siena, mai avrebbe pensato di chiudere tanto ingloriosamente il 2012. Mica avranno pensato che le infauste previsioni dei Maya sulla fine del mondo li autorizzassero all’ultima grande abbuffata? Invece prima di metà anno i Maya già venivano smentiti e di punto in bianco, cosa mai accaduta, i nostri perdevano il govermo del Comune.
Ma le avvisaglie erano nell’aria e che la coperta fosse corta, in fondo, lo si era capito fin dal momento in cui venivano rinviate a giudizio un po’ di persone, onestisssimi professionisti e professori, per lo scandalo dell’Università. Di lì a pochi giorni il nome del figlioccio Giuseppe Mussari faceva bella mostra di sè accanto ai nomacci di altri 13 indagati per l’affaire Ampugnano (qui in verità è più forte il richiamo alla trilogia di Sergio Leone e in particolare al film “Per un pugno di dollari”). Insomma la macchina perfetta dell’amministrazione pidi-ota già cominciava a perdere i pezzi.
Con Mussari dimissionario ad aprile occorre un nome per dare nuovo slancio all’azione politica e il “trapocodimissionario” sindaco Ceccuzzi tira fuori dal cilindro il nome al quale non si poteva dir di no: è vero aveva vissuto in panchina gli ultimi tempi dopo l’uscita da Unicredit e si sa che per i grandi giocatori la panchina rimane scomoda..
Arbitro cambio: vieni Giuseppe (con gli auguri della casa)…vai Alessandro! Peccato però che non era Del Piero. E infatti al Monte nessuno si sta divertendo.
Nel segno della discontinuità, di Ceccuzzi, che nel frattempo è dimissionario per colpa de “Gli spietati” tanto da rimpiangere di non aver dato “qualche dollaro in più”, Profumo ha deciso di lanciare la sua “Sfida infernale” con l’intento di sottrarre la banca ai senesi.
E così è trascorsa l’estate del 2012 che ha visto gli scioperi e il dissenso dei dipendenti del Monte a volte anche verso il proprio sindacato: qualcosa di completamente diverso da “quell’estate del ’42”, in cui gli interpreti non si accorsero che era in corso una guerra mondiale, impegnati in facezie quotidiane.
Si arriva ad ottobre prima dell’assemblea straordinaria con la quale Profumo lancia la sua “Sfida all’O.K. Corral” certo che tutti gli daranno l’ok. Tutto oramai è in mano ad una sola persona, ovvero il Presidente della Fondazione Mps, “l’ultimo dei mohicani”. Lui ha una grande occasione quella di essere “L’uomo che uccise Liberty Valance”, “il pistolero” invece sul più bello, quando tutti sono con il fiato sospeso ad attendere le sue decisioni, accade che il mohicano rassicuri il presidente dicendo “il mio corpo ti scalderà”.
Comune, Università, Aeroporto e prossimamente Mps. Profondo rosso. Abbiamo solo una flebile speranza: che la giustizia faccia il suo dovere e che questi a Siena siano veramente “Gli ultimi fuorilegge”.
(foto da Profondo rosso)
(foto da Profondo rosso)