24 milioni di euro bloccati. E qualcuno gli clona la carta di credito...
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SIENA. Periodaccio per Gian Luca Baldassarri, ancora agli arresti domiciliari (se ne riparlerà il 17 ottobre) e imputato nel processo per l’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps. Ugo Bellini, gip del tribunale di Siena, si è riservato di decidere sul dissequestro dei 24 milioni bloccati a febbraio all’ex-manager di Mps subito dopo l’arresto avvenuto a Milano. L’ec-capo dell’area finanza della banca era presente all’udienza (così come ha presenziato alle prime due del processo di cui è imputato con Mussari e Vigni, contumaci). Gli avvocati Dinacci e Cipriani hanno chiesto che il denaro venga sbloccato, contrario il pm Giuseppe Grosso, che ha chiesto a Bellini di respingere l’istanza.
Baldassari è anche involontario protagonista di un “incidente” bancario: qualcuno gli ha clonato la carta di credito spendendo qualcosa come 64mila euro. A sua insaputa. E stavolta non è una battuta, il manager infatti, mentre tutto ciò avveniva, era rinchiuso in carcere… Il colmo è che sarà ancora una volta la banca a rimetterci, poiché dovrà presumibilmente rifondere a Baldassarri l’importo trafugato dal “clonatore” dal conto Montepaschi.
Baldassarri ha scoperto l’ammanco dall’estratto conto ricevuto a luglio (è agli arresti domiciliari a Milano), che attestava prelievi per circa 47mila euro. Nonostante la denuncia presentata, il successivo estratto conto riportava nuovi prelieivi per un totale di 17mila euro, somma che ha fatto andare “in rosso” il conto.
Baldassari è anche involontario protagonista di un “incidente” bancario: qualcuno gli ha clonato la carta di credito spendendo qualcosa come 64mila euro. A sua insaputa. E stavolta non è una battuta, il manager infatti, mentre tutto ciò avveniva, era rinchiuso in carcere… Il colmo è che sarà ancora una volta la banca a rimetterci, poiché dovrà presumibilmente rifondere a Baldassarri l’importo trafugato dal “clonatore” dal conto Montepaschi.
Baldassarri ha scoperto l’ammanco dall’estratto conto ricevuto a luglio (è agli arresti domiciliari a Milano), che attestava prelievi per circa 47mila euro. Nonostante la denuncia presentata, il successivo estratto conto riportava nuovi prelieivi per un totale di 17mila euro, somma che ha fatto andare “in rosso” il conto.