Se ne è parlato mercoledì (23 ottobre) al Galilei, in un focus organizzato dalla Provincia

SIENA. Aumenta la popolazione scolastica, cresce il numero dei ragazzi disabili e degli alunni stranieri, una presenza che ci classifica secondi in Toscana e fa del nostro territorio un laboratorio di multiculturalità, ma al tempo stesso s’intensifica il fenomeno della dispersione scolastica. E naturalmente diventa sempre più pressante il problema della spendibilità dei diplomi nel mondo del lavoro. Una serie di questioni per le quali le istituzioni stanno approntando risposte. Se ne è parlato mercoledì mattina nel corso del focus organizzato dall’assessorato all’istruzione della Provincia di Siena, nell’aula magna del liceo scientifico Galilei, tema “I percorsi scolastici formativi in provincia di Siena: un sistema che studia e offre risposte”. Alla presenza di Stella Targetti vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’istruzione, i rappresentanti di alcuni istituti hanno illustrato progetti di formazione professionale molto interessanti, come quello dell’IPS Pellegrino Artusi di Chianciano, i cui studenti hanno prestato un’impeccabile assistenza alla sala. Dopo il saluto del presidente della Provincia Simone Bezzini, che ha sottolineato la necessità di affrontare i problemi della crisi anche sotto l’aspetto strategico della formazione, l’assessore provinciale all’istruzione Simonetta Pellegrini ha affermato tra l’altro: “Nel primo biennio della scuola secondaria ogni anno sono circa 200 i ragazzi che abbandonano, il 4% del totale del biennio, percentuale in linea con la media del centro nord, ma sono sempre troppi. Intendiamo affrontare la dispersione scolastica facendo prevenzione, con gli strumenti dell’orientamento, per evitare scelte sbagliate che creino disaffezione nello studente, e della rimotivazione, organizzando incontri con le famiglie. E poi rafforzando i poli scolastici come luoghi formativi di apprendimento. Tutti i ragazzi hanno diritto al successo scolastico e noi vogliamo aiutarli a non arrendersi”. Intervento conclusivo, quello di Paola Poggesi funzionaria dell’ufficio istruzione provinciale: “La maggior parte dei fattori che generano il fenomeno dell’abbandono sono già presenti nella scuola primaria e influenzano gli alunni nelle loro scelte, nell’apprendimento e nel loro impegno scolastico. L’orientamento quindi non è solo una cosa che “si fa” nel passaggio dalla scuola media alla scuola superiore, o all’uscita dalla scuola superiore. Fare orientamento significa anche rafforzare le capacità di sviluppare sogni ed aspirazioni di vita e di carriera, rafforzando le motivazioni al futuro. E questo si prefigge il progetto internazionale Widening The Future, presentato dalla Provincia nell’ambito del programma comunitario Comenius, attraverso il coinvolgimento e la formazione degli insegnanti della scuola primaria”.
Nel corso dei lavori sono stati presentati alcuni dati statistici elaborati dall’Osservatorio Scolastico Provinciale. La popolazione scolastica continua a crescere anche se con tassi di incremento più contenuti: lo 0,5% nell’ultimo anno, rispetto alla media del 2%. Il tasso di insuccesso continua nella la sua progressiva discesa, pari allo 0,4% annuo complessivamente, rispetto all’anno scolastico precedente è diminuito dell’1% nelle superiori. Quanto al tasso di ritardo scolastico continua invece il trend di crescita del tasso e si attesta quasi al 30% nelle superiori, ma è prevedibile nei prossimi anni un’inversione di tendenza dato che continua a migliorare il rendimento degli studenti non italiani, che vedono calare complessivamente l’indicatore di oltre il 2% in un solo anno scolastico e del 4% alle superiori. Gli studenti non italiani sono arrivati al 15,3% del corpo studentesco e la provincia di Siena si conferma al secondo posto regionale per percentuale di non italiani nelle scuole. Gli studenti non italiani nati in Italia (la cosiddetta seconda generazione) sono al 44% con un tasso di crescita annuo del 4%, attestandosi al 56% dei non italiani nelle scuole primarie.
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