L'invito ad agire dal Consiglio comunale. "Errori strategici evidenti", afferma il sindaco
SIENA. La seduta consiliare di ieri (27 settembre) segna un nuovo capitolo nella storia dei rapporti tra il Comune di Siena e la Fondazione MPS: per la prima volta, da Palazzo Pubblico, esce ufficialmente una richiesta nei confronti di Palazzo Sansedoni affinché sia fatta luce sulle eventuali responsabilità amministrative dei membri della deputazione amministratrice uscente e quindi su eventuali azioni risarcitorie.
Un sentimento comune che, però, i gruppi di maggioranza e minoranza non sono riusciti a tradurre in un documento condiviso: la mozione inizialmente presentata dai consiglieri Enrico Tucci (Cittadini di Siena), Michele Pinassi (Movimento Siena 5 Stelle) e Laura Vigni (Sinistra per Siena, SsM, RC), pur emendata nel corso della discussione da parte del consigliere “5 Stelle”, è stata infatti votata soltanto dagli stessi firmatari, con le astensioni di Andrea Corsi e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena rRnasce), Massimo Bianchini e Luciano Cortonesi (Nero su Bianco) Marco Falorni (Impegno per Siena) e Pasquale D’Onofrio (SEL), e 19 voti contrari.”Non siamo il tribunale del popolo – ha detto il Sindaco, Bruno Valentini, nella sua dichiarazione di voto –e non possiamo sostituirci a chi ne è competente per ruolo, intraprendendo vie procedurali che non siano formalmente corrette. Dobbiamo distinguere la tipologia delle responsabilità: mentre sono evidenti quelle strategiche, non sappiamo ancora con certezza se vi sono profili di altra natura. Ma è proprio su questo che invitiamo i quattro deputati, da noi designati, a valutare se e quali soggetti possano aver causato danni alla Fondazione MPS ed al suo patrimonio ponendo in essere atti e decisioni contrarie allo Statuto ed alle leggi”. Questa la posizione adottata, a maggioranza, dal Consiglio attraverso l’ordine del giorno di Stefania Bufalini (PD), con 15 voti favorevoli e 10 contrari. “Oggi la vera urgenza – ha continuato il sindaco, durante le fasi dibattimentali del Consiglio – è far sì che la Fondazione possa salvarsi e tutelare la Banca. Pur riconoscendone la piena autonomia di ruolo e funzioni, estendiamo a tutti gli altri enti nominanti l’invito a verificare, attraverso i rispettivi designati, la legittimità dell’operato degli amministratori uscenti rispetto a quanto disposto dallo Statuto”.
Tra i tentativi di mediazione per una posizione unanime anche l’ordine del giorno di Eugenio Neri, respinto da 15 voti del gruppo di maggioranza e approvato da 10 consiglieri dei gruppi di minoranza, con posizioni speculari rispetto all’odg Bufalini.Univoco il rammarico espresso da vari consiglieri, durante i propri interventi, per non essere riusciti a individuare e approvare un documento condiviso, che avrebbe rafforzato la richiesta del massimo consesso cittadino nei confronti dei nuovi membri della deputazione generale di Fondazione MPS.”Come istituzione – ha concluso Valentini – non possiamo limitarci a fare da cassa da risonanza al risentimento di una comunità che si sente derubata, impegnandoci invece con tutte le nostre energie per individuare le modalità più efficaci per portare avanti un’operazione di trasparenza e giustizia sulla nostra storia più recente”.
Un sentimento comune che, però, i gruppi di maggioranza e minoranza non sono riusciti a tradurre in un documento condiviso: la mozione inizialmente presentata dai consiglieri Enrico Tucci (Cittadini di Siena), Michele Pinassi (Movimento Siena 5 Stelle) e Laura Vigni (Sinistra per Siena, SsM, RC), pur emendata nel corso della discussione da parte del consigliere “5 Stelle”, è stata infatti votata soltanto dagli stessi firmatari, con le astensioni di Andrea Corsi e Pietro Staderini (Moderati di Centrodestra), Eugenio Neri e Giuseppe Giordano (Siena rRnasce), Massimo Bianchini e Luciano Cortonesi (Nero su Bianco) Marco Falorni (Impegno per Siena) e Pasquale D’Onofrio (SEL), e 19 voti contrari.”Non siamo il tribunale del popolo – ha detto il Sindaco, Bruno Valentini, nella sua dichiarazione di voto –e non possiamo sostituirci a chi ne è competente per ruolo, intraprendendo vie procedurali che non siano formalmente corrette. Dobbiamo distinguere la tipologia delle responsabilità: mentre sono evidenti quelle strategiche, non sappiamo ancora con certezza se vi sono profili di altra natura. Ma è proprio su questo che invitiamo i quattro deputati, da noi designati, a valutare se e quali soggetti possano aver causato danni alla Fondazione MPS ed al suo patrimonio ponendo in essere atti e decisioni contrarie allo Statuto ed alle leggi”. Questa la posizione adottata, a maggioranza, dal Consiglio attraverso l’ordine del giorno di Stefania Bufalini (PD), con 15 voti favorevoli e 10 contrari. “Oggi la vera urgenza – ha continuato il sindaco, durante le fasi dibattimentali del Consiglio – è far sì che la Fondazione possa salvarsi e tutelare la Banca. Pur riconoscendone la piena autonomia di ruolo e funzioni, estendiamo a tutti gli altri enti nominanti l’invito a verificare, attraverso i rispettivi designati, la legittimità dell’operato degli amministratori uscenti rispetto a quanto disposto dallo Statuto”.
Tra i tentativi di mediazione per una posizione unanime anche l’ordine del giorno di Eugenio Neri, respinto da 15 voti del gruppo di maggioranza e approvato da 10 consiglieri dei gruppi di minoranza, con posizioni speculari rispetto all’odg Bufalini.Univoco il rammarico espresso da vari consiglieri, durante i propri interventi, per non essere riusciti a individuare e approvare un documento condiviso, che avrebbe rafforzato la richiesta del massimo consesso cittadino nei confronti dei nuovi membri della deputazione generale di Fondazione MPS.”Come istituzione – ha concluso Valentini – non possiamo limitarci a fare da cassa da risonanza al risentimento di una comunità che si sente derubata, impegnandoci invece con tutte le nostre energie per individuare le modalità più efficaci per portare avanti un’operazione di trasparenza e giustizia sulla nostra storia più recente”.
La dichiarazione di Valentini sull’odg presentato e approvato dalla maggioranza
“Il Consiglio Comunale non ha potere giuridico per intraprendere un’azione diretta di responsabilità nei confronti dei componenti degli organi amministrativi della Fondazione MPS, non per il caso specifico, ma come in generale non può istituire commissioni di inchiesta su enti e istituzioni altre se pur sollecitato da temi di grande interesse. I rapporti tra Comune, Banca e Fondazione MPS, prima di essere oggetto di valutazione, vanno inquadrati con correttezza separando rigorosamente gestione e controllo. La Fondazione è ente giuridico di diritto privato e quindi gode di ampia autonomia statutaria e gestionale, l’autorità di controllo e vigilanza sul suo operato e quello dei suoi organi spetta al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri 26 settembre 2013, ha approvato un ordine del giorno presentato dalla maggioranza che mi impegna in qualità di Sindaco ad avviare in Conferenza dei Capo-gruppo un percorso che consenta di dare risposta alle istanze di verità e di controllo avanzate, attraverso un confronto trasparente che ricostruisca la storia recente e che offra alla collettività la possibilità di comprendere quanto accaduto. Atteso il risultato delle indagini della Magistratura che deve appurare i fatti e non assumendo potestà inquirenti che non ci appartengono, si ritiene di sollecitare i deputati designati dall’Ente nella Fondazione MPS, nel rispetto delle loro prerogative, a valutare la possibilità di promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e di chi risulterà comunque responsabile dei comportamenti che hanno portato alla grave crisi istituzionale e finanziaria della Fondazione MPS. Serietà, chiarezza di ruoli e di identità ed anche precisione negli atti che si assumono devono accompagnare ogni atto volto a tutelare, nel pieno rispetto delle autonomie delle istituzioni e egli enti, la collettività e a individuare le migliori soluzioni possibili nell’interesse comune”.